Economia

Dossier Siti produttivi collegati, il quarto attivo da luglio

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. (none) articoliRapporto Impresa 4.0

    Siti produttivi collegati, il quarto attivo da luglio

    La corsa di Comac verso l’automazione e la digitalizzazione dei processi è partita nel 2007 e non ha ancora conosciuto battute d’arresto. «In questi anni abbiamo eliminato tutta la carta - spiega Giorgio Donadoni, uno dei titolari - : in officina usiamo video con le proiezioni dei disegni, stiamo avviando anche la costruzione delle macchine con il video, e già da qualche anno facciamo i collaudi con il tablet. Ho sempre avuto un’attitudine all’innovazione, fin dal 1992, quando decisi che l’ufficio tecnico doveva avere per forza l’autocad».

    L’azienda produce impianti per l’imbottigliamento e l’infustamento di birra, acqua e bibite. Vende alle grandi multinazionali, ma anche a realtà piccole: il 98% del mercato è all’estero, per un fatturato di 35 milioni. L’obiettivo è salire a 50 milioni nel giro di 3 anni. La produzione è dislocata interamente in Italia, a Bonate sotto (Bergamo), in quattro stabilimenti vicini tra loro. «La quarta sede sarà attiva da luglio - spiega Donadoni -: ospiterà la produzione nel segmento dei fusti, in un’ottica di sviluppo futuro e di specializzazione dei quattro siti. Le unità produttive sono tutte collegate in fibra ottica e parlanti tra di loro. È tutto digitalizzato e computerizzato, abbiamo investito in efficienza e in pannelli solari e il 70% dell’energia oggi è prodotta in proprio». Gli investimenti in automazione e in tecnologie Industria 4.0 «non sono stati calati dall’alto - spiega Donadoni -, ma abbiamo coinvolto il personale».

    L’azienda, già presente in Messico, potrà ora contare su una sede anche negli Stati Uniti, in Texas. «Per il momento fornirà servizi di after sale - spiega Donadoni -: lo chiede il cliente, che vuole avere un supporto in loco». In generale l’azienda punta a una maggiore prossimità con il cliente. «Abbiamo anche inventato un nuovo sistema di manutenzione - spiega Donadoni -, forniamo i ricambi in anticipo e includiamo visite e audit che ci permettono di monitorare il cliente e di non avere richieste eccessivamente urgenti». Il livello tecnologico richiesto agli impianti di imbottigliamento è oggi elevato, non solo nelle multinazionali ma anche nelle realtà più piccole. «Abbiamo recentemente venduto una linea per un’acqua minerale a Dubai, di proprietà della Casa reale: con l’impiego di 2-3 persone è in grado di lavorare 8mila bottiglie all’ora».

    Il rapporto con clienti esigenti obbliga una Pmi come Comac a spingere sempre di più su automazione, prossimità e affidabilità. Al suo interno poi l’azienda bergamasca ha scelto di investire sulla qualità del capitale umano e dell’ambiente di lavoro. «Lo facciamo per ridurre il turnover e risparmiare tempo - spiega Donadoni -. A oggi abbiamo introdotto la pausa sportiva, il corso di inglese, l’ingresso flessibile, il giardino multisensoriale, il servizio massaggi, il servizio tintoria, la consegna della spesa e la consegna pacchi».

    © Riproduzione riservata