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La luce smart di iGuzzini illumina l’arte

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La luce smart di iGuzzini illumina l’arte

Sullo smartphone appare una piccola luce blu che indica la nostra posizione all’interno dello stand e la direzione verso cui siamo rivolti. Camminando lungo la parete, sul dispositivo compaiono le informazioni dei prodotti a cui ci avviciniamo di volta in volta. Con la stessa applicazione possiamo sapere in quale punto dello stand, in quel momento, si concentra il maggior numero di persone, o quale strada percorrere per raggiungere il più velocemente un determinato luogo. Il tutto, sfruttando non i tradizionali (e imprecisi) sistemi Gps e Wi-Fi, ma la piattaforma di connettività e dati messa a disposizione dalle sorgenti di luce.

«Noi ci siamo: abbiamo le tecnologie e i prodotti e siamo pronti ad applicarli in qualunque ambito assieme ai partner che vorranno raccogliere questa sfida con noi». Andrea Sasso, amministratore delegato dell’azienda iGuzzini, specializzata in apparecchi e sistemi di illuminotecnica, ci tiene molto a sottolineare questo punto: di Intelligence of Light (IoL) e di Internet of Things (IoT) si fa un gran parlare da anni, ma la sensazione è spesso che ancora siamo nell’ambito del teorico.

E invece no. L’azienda marchigiana, che da anni investe nelle tecnologie digitali (dalle sorgenti luminose a Led fino ai sistemi più evoluti di illuminazione intelligente), ha già realizzato alcuni interventi concreti che sfruttano queste soluzioni e a Francoforte, in occasione della fiera Light&Building dedicata al settore illuminotecnico, ha presentato alcune stanze in cui sperimentarne gli effetti, oltre a alle due esperienze pilota finora realizzate: gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova (settembre 2017) e la Royal Academy of Arts di Londra (ottobre 2017).

Innovazione. Una delle installazioni luminose di iGuzzini

Nel primo caso, iGuzzini ha usato tecnologie IoT per recepire e trasmettere informazioni ambientali, utili a mantenere costante la colorazione e la temperatura della luce, in modo da migliorare l’esperienza dei visitatori. Per l’ Academy londinese, invece, è stata adottata la tecnologia Bluetooth che, in associazione con un sensore intelligente (il Beacon), offre servizi di raccolta e trasmissione di dati per accompagnare le persone nel percorso.

«Da italiani, siamo orgogliosi che le prime applicazioni siano avvenute nei beni culturali», commenta Sasso, anticipando anche le prossime operazioni: i dipinti del Tintoretto all’interno della Scuola di San Rocco a Venezia e la Pietà di Michelangelo.

«Ma gli ambiti di applicazione sono moltissimi – precisa Massimiliano Guzzini, Businness Innovation & Networking Director dell’azienda -. Soprattutto nel settore retail, ma anche nelle infrastrutture, dagli aeroporti alle stazioni. La luce e i sistemi di illuminazione funzionano ormai come piattaforme di connettività e trasmissione dati e questo apre infinite potenzialità. Ora si tratta di far comprendere ai nostri clienti che queste tecnologie funzionano e sono già disponibili, ma anche che, rispetto ad altre infrastrutture, hanno un valore aggiunto di precisione e sicurezza che deve essere riconosciuto». Questa è la parte più difficile, osserva Sasso: «Ma siamo convinti che questa sia la strada». Al momento, sono in corso contatti, in Italia, per otto possibili progetti, due in ambito culturale e cinque in settori differenti.

Per quanto riguarda le forme e il design, iGuzzini prosegue sulla via della “miniaturizzazione” inaugurata nel 2012 con la famiglia «Laser Blade», prodotti nati «per non essere visti». Apparecchi sempre più piccoli che si integrano nell’architettura diventando quasi invisibili, ma mantenendo le stesse performance e la stessa qualità. In questa direzione vanno quasi tutte le 12 nuove linee presentate dall’azienda alla fiera. Ormai i nuovi prodotti (quelli lanciati negli ultimi cinque anni, con un investimento in innovazione del 6-7% annuo) incidono per il 78% sul fatturato complessivo, che nel 2017 ha raggiunto i 232,4 milioni di euro (dai 231 del 2016, dati pre-consuntivo), con un Ebitda di 31,5 milioni (+9%). Anche il 2018, spiega l’ad, si è avviato bene e per fine anno si prevede una crescita attorno al 10%, per due terzi dovuta all’acquisizione, lo scorso dicembre, del 70% di Sistemalux, società canadese dell’illuminotecnica specializzata nei sistemi custom, da 20 anni partner commerciale di iGuzzini per la distribuzione in Nord America e ora anche partner industriale: l’azienda produrrà infatti in loco alcune linee e proprio nei giorni scorsi un gruppo di tecnici è partito da Recanati alla volta di Montréal - portandosi dietro una mini linea produttiva - per insegnare ai colleghi d’oltreoceano come produrre Laser Blade, uno dei prodotti di maggior successo sul mercato americano.

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