L’alluminio targato Sider Alloys riparte dagli ex Alcoa, che diventeranno azionisti con il 5% e dall’ingresso di Invitalia, con il 20 per cento. Crescerà con due nuove partecipazioni la compagine azionaria che dovrà gestire e far funzionare lo stabilimento di alluminio primario di Portovesme. La novità, ventilata da tempo, è stata annunciata nel corso de vertice che si è svolto al Mise e a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’azienda svizzera (l’Ad Giuseppe Mannina e il manager Gaetano Libia), i sindacati il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e i rappresentanti delle istituzioni regionali della Sardegna.
Ad annunciare le novità, che si dovranno concretizzare entro il 3 maggio (attualmente sono ancora in fase di elaborazione), giorno del prossimo vertice al Mise, lo stesso ministro: «Verrà fatto un aumento di capitale e abbiamo chiesto a Invitalia di partecipare con un quota. Inoltre, prima assoluta in Italia, l’associazione dei lavoratori avrebbe il 5% della nuova società e un posto nel comitato di sorveglianza». Il primo caso in Italia, a sentire il responsabile del dicastero dello Sviluppo economico «in cui i lavoratori partecipano all’azionariato dell’azienda e penso che se lo siano meritato».
L’argomento sarà affrontato nel corso del prossimo vertice, quando l’azienda presenterà il piano industriale. «Attualmente sono in fase di ultimazione le verifiche relative al piano di revamping – fa sapere a margine dell’incontro Gaetano Libia, manager di Sider Alloys – poi si deciderà come intervenire, ma si conferma quanto già detto sino a oggi». Il programma della Sider Alloys, guidata dal manager Giuseppe Mannina prevede un piano di investimenti da 135 milioni di euro (8 a fondo perduto, 84 finanziati con un tasso agevolato, 20 messi a disposizione dall’Alcoa e il resto in capo al nuovo proprietario) l’inserimento di circa 370 lavoratori diretti e 70 a contratto, più eventuali altri 50 in caso di riavvio di un ulteriore impianto, la cosiddetta “fabbrica degli snodi”.
«L’incontro al Mise segna un ulteriore passo avanti e anche una svolta – commenta Rino Barca, della segreteria Cisl metalmeccanici – perché i lavoratori avranno comunque un ruolo. Inoltre la presenza di Invitalia è un’ulteriore garanzia». Dello stesso avviso, seppure con qualche “cautela” Bruno Usai ex Alcoa che preferisce «aspettare e visionare la proposta che dovrà essere presentata». Attenzione, come rimarcato da Antonello Congiu, segretario della Camera del Lavoro alla questione «ammortizzatori sociali in scadenza. Auspichiamo una risoluzione in tempi ragionevolmente brevi, in modo da evitare di lasciare a terra i lavoratori». Prossimo vertice il 3 maggio per l’esame del piano industriale e della proposta di ingresso dei lavoratori nella compagnie azionaria.
© Riproduzione riservata