Periferie e inclusione sociale, mobilità sostenibile, agenda digitale: Milano possiede un “tesoretto” di oltre 100 milioni, provenienti da fondi europei, che può utilizzare a sostegno dei progetti di sviluppo annunciati dall’attuale giunta comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Sala.
I fondi sono quelli previsti dai programmi operativi dei fondi strutturali europei 2014-2020: il Pon Metro (affidati al Comune), i Por Fesr e Fse (a gestione regionale). Il denominatore comune è il tema dello sviluppo urbano sostenibile, a cui Bruxelles sta rivolgendo crescente attenzione e su cui, dunque, Milano come altre città Ue può giocare le sue carte per avere maggior voce in capitolo nell’assegnazione e gestione delle risorse, in vista della partita di fondi, attualmente in corso di negoziazione a Bruxelles, per il periodo 2021-2027.
Ma partiamo dall’oggi: grazie al Pon 2014-2020 (ovvero il programma dedicato allo sviluppo urbano sostenibile), Milano ha a disposizione 40,2 milioni a gestione diretta, di cui 37,7 già approvati e 2,5 in arrivo come premio per il raggiungimento, entro fine anno, degli obiettivi 2018. «Target già raggiunto», assicura Carmine Pacente, il consigliere del Pd che presiede la Commissione comunale per le Politiche europee. La parte più consistente dei finanziamenti è rivolta alla rigenerazione delle periferie, che passa attraverso progetti di recupero degli edifici, ma anche di connessione digitale e implementazione tecnologica dei quartieri.
Proprio alla riqualificazione di un quartiere periferico, Lorenteggio, sono destinati anche i 52,7 milioni di euro provenienti dai fondi Por-Fesr, a cui si aggiungono quasi 2 milioni del Fse. Questi ultimi potrebbero però aumentare, spiega Pacente, perché l’accordo di programma siglato nel 2016 prevede su quell’area un massimo di 20 milioni di euro stanziati. Il progetto, che vede al lavoro insieme Regione Lombardia, Comune di Milano e Aler, prevede infatti, accanto alle opere di recupero edilizio e urbano, anche iniziative di inclusione sociale.
Le risorse, dunque, ci sono. Il punto ora è fare un «salto di qualità» per riuscire non solo a gestirli al meglio, ma anche a entrare nella fase decisionale di assegnazione. Occorre lavorare perché nella prossima tornata di assegnazione dei fondi Ue queste risorse vengano mantenute e, possibilmente, aumentate, dice Pacente. «Milano ha dimostrato di utilizzare correttamente i fondi assegnati – sostiene il consigliere Pd –. Ora deve aprire un dialogo e un confronto diretti con Bruxelles per aumentare gli strumenti e le risorse finanziarie per i prossimi anni, decisivi per realizzare i grandi progetti e le priorità di sviluppo annunciati dal sindaco Sala».
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