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Embraco, reindustrializzazione con una joint israelo-cinese e una pmi

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Embraco, reindustrializzazione con una joint israelo-cinese e una pmi

Arriva al tavolo del ministero dello Sviluppo economico la soluzione per il caso Embraco, azienda del Gruppo Whirpool che a gennaio aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo per i 500 addetti dello stabilimento di Riva di Chieri. Una soluzione industriale, che prevede, nel quadro del piano di reindustrializzazione, l’intervento di due aziende: la Ventures Production, joint venture israelo-cinese, che conta di investire 20 milioni per avviare la produzione di sistemi di depurazione per l’acqua e di robot per la pulizia a secco di pannelli fotovoltaici, e la Astelav di Vinovo che si occupa di rigenerazione degli elettrodomestici.

Nel primo caso, il Gruppo internazionale ha dichiarato la volontà di assumere già entro giugno 90 addetti per avviare il lavoro, mentre altri 372 entreranno entro il mese di giugno del 2018, con il prossimo biennio che sarà caratterizzato dall’utilizzo comunque di ammortizzatori sociali. La Astelav, società che si occupa di ricambi per elettrodomestici e che nel 2016 ha avviato il business della rigenerazione, occuperà invece una trentina di persone in relazione ad un ampliamento della propria attività e poi, nell’arco di un anno, aprirà ad altre dieci assunzioni.

A sugellare l’intesa al Mise è lo stesso Carlo Calenda, che parla di «un’operazione buona e andata a buon fine». E così fa sul versante piemontese l’assessore al Lavoro della Regione, Gianna Pentenero: «La Regione è disponibile a mettere in campo gli strumenti formativi e di politica attiva del lavoro che dovessero eventualmente rendersi necessari» sottolinea.

Si tratta, dunque, di una soluzione tutta industriale che, stando alla situazione attuale, dovrebbe chiudersi con nuovi investimenti e assunzioni e con ancora un passaggio formale nella sede dell’Unione industriale di Torino, venerdì. Positivi i commenti di Uilm e Fiom, sigle che hanno seguito la vertenza sin dalle prime settimane. Per i metalmeccanici della Uil, si tratta di un «risultato da prendere ad esempio per la risoluzione dei problemi di questa natura», le tute blu della Cgil, che sottolineano come la soluzione industriale proposta preveda il totale riassorbimento degli addetti, assicurano l’impegno a monitorare «giorno per giorno la realizzazione dei piani industriali e degli investimenti presentati».

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