Basta qualche giorno di caldo asfissiante, o una ventata di aria fresca, e diventano carta straccia le previsioni di consumo sulla bolletta elettrica e del gas. Lo sanno bene i supermercati con l’aria condizionata e i banchi refrigerati di prodotti freschi, latticini, carni, surgelati. D’estate un grado di termometro in più o in meno fa spostare del 5% la domanda elettrica. D’inverno, del 4%. Per questo motivo alcune società elettriche, come l’Enel, stanno offrendo servizi “climatici”. Per un supermercato la sola aria condizionata rappresenta il 10-15% dei consumi; per una fabbrica che d’inverno deve intiepidire i capannoni un freddo più intenso fa volare la volletta del metano di centinaia di migliaia di euro.
L’Enel Energia ha deciso di offrire una tariffa climatica, che previene e sterilizza l’effetto meteo, con una limatura del costo energetico se il clima fa pazzie. Questo tipo di contratto “meteo” è stato firmato per esempio dalla catena di grande distribuzione Pam Panorama con i suoi mille supermercati e con consumi elettrici oltre i 300 milioni di chilowattora l’anno.
Conferma Gianpiero Corbari, amministratore delegato di Pam Panorama: «Una delle maggiori voci di costo dell’azienda è rappresentata dal consumo energetico»; aggiunge Nicola Lanzetta, responsabile mercato Italia dell’Enel: «Metteiamo a disposizione la nostra competenza per costruire insieme soluzioni innovative e utili».
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