Qualcuno li ha già soprannominati i «Caschi blu del gorgonzola». In questo caso, però, l’ironia non sdrammatizza lo scenario in cui potrebbe trovarsi l’agroindustria europea - quindi quella italiana - se il 27 settembre l’Assemblea plenaria delle Nazioni Unite dovesse votare la risoluzione che , di fatto, mette al bando grassi, zuccheri e sale negli alimenti. Una risoluzione che equipara salumi, oli di oliva, vini e formaggi alle sigarette. E che imporrebbe ai produttori di indicare in etichetta - come già avviene appunto per le sigarette - i danni delle cosiddette malattie non trasmissibili. Per questo risulta difficile immaginare le missioni del Palazzo di vetro con i Caschi blu impegnati nel mantenere la pace nelle aree calde del mondo e, dall’altro, pensare all’Onu che mette altrettanto impegno per combattere colesterolo e obesità. Obiettivi giusti e sacrosanti, certo. Senza compromettere tuttavia interi sistemi produttivi che generano ricchezza e creano occupazione. Suvvia signori, un po’ di buon senso: che è il sale della vita e non fa male.
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