Su Facebook non basta esserci. Bisogna viverlo, cavalcarlo per fare business. Stessa cosa – come insegna la «fortuna» degli influencer – per Instagram. E chi dice che, invece, Whatsapp non possa rappresentare la nuova frontiera, ancorchè inesplorata? Saldare il gap digitale tra Pmi e social, ma anche formare i consumatori alla responsabilità delle scelte e alla tutela della propria immagine. Con questi obiettivi apre a Roma, il prossimo 9 ottobre, il primo – e unico – competence centerdi Facebook in Italia.
Assieme a quelli di Spagna e Polonia – e ai 10 milioni di investimento in innovazione in Francia nel centro di ricerca sull’Intelligenza artificiale – punta a far crescere le conoscenze digitali delle imprese dell’Unione Europea e fornirle a chi è già (o presto entrerà) nel mondo del lavoro. Con un obiettivo: formare 1 milione di persone e imprenditori Ue entro il 2020.
A presentare in anteprima a Il Sole 24Ore il progetto, è Luca Colombo, Country manager Italia per Facebook e Instagram: «Il nostro centro di formazione sarà uno spazio di 900 metri quadrati a Roma, nei pressi della Stazione Termini. Per questo, si chiamerà “Binario F” e con l’apertura terremo i primi 2 giorni di training, rivolti alle Pmi. La prima giornata, martedì 9 ottobre, dedicata al “Made in Italy” sarà l’occasione per approfondire le potenzialità del digitale quale strumento di crescita in contesti globali, con particolare attenzione a food e turismo. La seconda giornata, mercoledì 10, sarà più un workshop per giovani su come accrescere la propria presenza online tramite un uso sicuro dei social network. Ad enti e associazioni culturali e no-profit spiegheremo come fare del digitale uno strumento di raccolta fondi e veicolo di messaggi positivi». Il progetto prevede però la “convivenza” di 3 modalità operative: corsi gestiti interamente da Facebook; workshop organizzati da e con i nostri partners (da Confcommercio a Skuola.net..). Infine, soggetti terzi (dal mondo delle imprese all’associazionismo, dalle Ong alla società civile) potranno produrre progetti di formazione. Anche gli interlocutori non saranno solo le imprese. «I target di riferimento sono essenzialmente otto: aziende; start-up; istituzioni; scuola; no profit e Ong; studenti e genitori; fondazioni ed enti culturali; mondo della comunicazione e dell’editoria».
Dal 2011, Facebook ha investito oltre 1 miliardo di dollari per supportare le Pmi nel mondo. Con il programma Boost Your Business ha contribuito alla formazione di centinaia di migliaia di piccole imprese . Secondo una ricerca di Morning Consult in collaborazione con il Lisbon Council e la stessa Facebook, il 35% delle Pmi dei grandi Paesi europei afferma di aver costruito la propria attività su Facebook, il 57% di aver incrementato le vendite grazie alla presenza su Facebook.
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