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Auto elettrica «carica» di testimonial (da De Niro a Capo…

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Auto elettrica «carica» di testimonial (da De Niro a Capo Plaza)

«Ta-daaa. Presto ne vedrete molte su questo Niro e quella Niro. Restate sintonizzati». Quattordici secondi. Più che uno spot, un teaser. Un teaser molto particolare, però, come il testimonial che ha per protagonista: Robert De Niro, icona della New Hollywood due volte premio Oscar.
Il gruppo automotive coreano Hyundai si è affidato all’indimenticabile interprete di Taxi Driver per lanciare la nuova Kia Niro Ev, 100% elettrica. Gli spot veri e propri non si sono ancora visti, ma già si intuisce lo spirito che contrassegnerà la campagna.
Ossia: gioco di parole tra il cognome del testimonial e la «E-Niro», tanta autoironia da parte dell’attore che, in una carriera lunga 116 film, ha interpretato tutte le sfumature possibili che stanno tra il diavolo di Angel Heart e il commediante di Re per una notte.

GUARDA IL VIDEO. Il teaser di Robert De Niro per Kia «E-Niro»

La corsa ai global ambassador
Ne vedremo sicuramente delle belle, considerando lo spessore dell’ambassador scelto per Kia, il tradizionale ruolo di «big spender» giocato dall’automotive sul fronte del marketing e il dossier auto elettrica, caldissimo come mai in questo particolare momento storico. O meglio: ne stiamo già vedendo delle belle. Quanto è vero che un anno fa un’altra casa automobilistica asiatica, la cinese Byd, ha scelto un altro attore americano premio Oscar, Leonardo DiCaprio, per tenere a battesimo sul mercato della Repubblica Popolare, certo non sensibile alle tematiche ambientali come i paesi di Occidente, il modello Tang Phev, anche in questo caso veicolo «alla spina». Con uno slogan molto preciso: «Make history». Fai la storia. In casa Renalut, la giapponese Nissan ha scelto di giocarsi due ambasciatori al femminile per il veicolo ecologico Leaf: da un lato l’attrice australiana Margot Robbie, guarda caso accanto a DiCaprio in The Wolf of Wall Street, dall’altro la tennista giapponese Naomi Osaka, numero quattro del ranking mondiale e fresca vincitrice degli Us Open.

Leonardo DiCaprio promuove la Byd ecologica

Quando l’auto «alla spina» accelera
«Quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio cambio di passo», secondo Leonardo Buzzavo, docente di Strategie di marketing dell’Università Ca’ Foscari Venezia, esperto di automotive. «Le prime apparizioni di veicoli elettrici nelle campagne pubblicitarie - spiega lo studioso - raffiguravano prototipi, veicoli di domani, non ancora presenti in concessionaria». Quel tipo di comunicazione, secondo Buzzavo, «puntava a posizionare i marchi su un segmento innovativo, se vogliamo sperimentale. Si lavorava sulla reputazione». Adesso il registro è rassicurante: «È come se le case automobilistiche volessero tranquillizzare il consumatore su un prodotto che, nel sentire comune, è gravato ancora da molte incognite in materia di costi, autonomia, infrastrutture di ricarica. E invece no: adesso ti faccio vedere il veicolo su strada, performante nelle situazioni concrete».

Dua Lipa al volante della Jaguar I-Pace

Quattro ruote per il melting pot
Il cambio di passo si coglie chiaramente nelle campagne di Jaguar Land Rover. Soltanto due anni fa, si prendeva una global ambassador virtuale e sofisticata come Noodle, chitarrista dei Gorillaz, band a cartoni animati fondata da Damon Albarn, e la si mettava al volante di una monoposto Panasonic Jaguar Racing iscritta al campionato mondiale di Formula E. A settembre scorso Dua Lipa, starlette inglese della nuova ondata disco pop già brand ambassador di Jaguar per tutta la linea Pace, si è esibita ad Amsterdam con una I-Pace, la prima Jaguar completamente elettrica. Aspetto interessante: De Niro e Di Caprio sono italoamericani, la Robbie è australiana trapiantata a Los Angeles, la Osaka giapponese originaria di Haiti, Dua Lipa britannica di radici kosovare, mentre Noodle ha fattezze nipponiche. Tutti personaggi che, secondo Buzzavo, «richiamano a un melting pot di razze e identità culturali. Non è un caso: la città è sempre di più il luogo del melting pot. E l’auto elettrica punta a diventare il veicolo leader per gli spostamenti in città».

Capo Plaza nel video di «Tesla»

Il caso Tesla (di Capo Plaza)
L’accelerazione comunicativa dell’auto elettrica è figlia anche delle politiche sempre più restrittive nei confronti dei mezzi a combustibile fossile. «E quando in pubblicità vuoi accelerare - spiega Gianpietro Vigorelli dell’agenzia Dlv Bbdo - punti su testimonial e brand ambassador. È una scorciatoia che ti dà ottimi risultati sul breve termine. Considerando la complessità e la delicatezza delle tematiche ambientali, nel medio termine insisterei su campagne di carattere informativo». Magari anche attraverso il ricorso a influencer: «Se è vero - spiega infatti Alessandro Pastore, content marketing director di Wavemaker content - che l’utilizzo delle celebrity come brand ambassador è una soluzione per entrare subito in relazione con i consumatori, allo stesso tempo le strategie stanno evolvendo in funzione delle caratteristiche e dei comportamenti delle nuove generazioni. Sempre più centrale, per parlare a questa audience, la selezione di endorser che siano anche rilevanti sui social media, includendo anche altri influencer che hanno un ruolo centrale nell’amplificazione e nello sviluppo della campagna». Quanto tempo passerà, invece, prima che l’Italia abbia un suo ambassador dell’auto elettrica? Per ora c’è Capo Plaza, idolo della musica trap che dalla scorsa primavera sta «col culo su una Tesla». Perché il feticcio da 600 cavalli plasmato dalle mani del divino Elon Musk per qualcuno è già status symbol.

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