«Chiude lo stabilimento produttivo della Pernigotti di Novi Ligure. Ciò significa 100 lavoratori a casa e altrettante famiglie in difficoltà». Lo annuncia Tiziano Crocco di Uila al termine dell’incontro dei sindacati con i rappresentanti della proprietà dell’azienda dolciaria, passata al gruppo turco Tuksoz.
«L’amministratore delegato era accompagnato dai legali e ci ha comunicato che non sono interessati allo stabilimento», rivela
Crocco.
«I pochi impiegati del settore commerciale che rimarranno saranno trasferiti a Milano». Oggi 7 novembre i sindacati hanno
incontrato i lavoratori.
E l’azienda ha comunicato di aver presentato istanza di ammissione alla procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria
per 100 dipendenti nel periodo compreso tra il 3 dicembre 2018 e il 2 dicembre 2019, a seguito della parziale cessazione dell'attività
aziendale.
Le cause di tale decisione, si legge nella nota, risiedono nella situazione di crisi che Pernigotti S.p.A. sta attraversando,
determinata dal calo dei volumi di vendita e dal correlato decremento del fatturato che l'azienda non è riuscita a contrastare
nonostante le azioni finora implementate a sostegno del business.
Il piano, preannunciato dalla Società alle Organizzazioni Sindacali e alla Rsu di Pernigotti, prevede interventi sia di carattere
economico che di carattere organizzativo. I primi consisteranno nell'immediata cessazione di attività inefficienti che hanno
finora impattato negativamente sul conto economico dell'azienda e sul fabbisogno finanziario di breve e medio periodo. La
seconda tipologia di interventi riguarderà la riorganizzazione di alcune attività al fine di ottenere una maggiore efficienza
e di conseguenza impatti positivi sia sul risultato economico che sui flussi di cassa.
Nel dettaglio saranno ridefinite iniziative commerciali, verranno centralizzate le attività amministrative e di backoffice
e si procederà alla cessazione delle attività produttive presso lo stabilimento di Novi Ligure.
L'azienda, conclude la nota, esplorerà e valuterà tutte le ipotesi, adoperandosi affinché il personale possa essere ricollocato
presso aziende operanti nel medesimo settore o terzisti durante o al termine del periodo di Cigs, nel pieno rispetto della
procedura.
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