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Dossier Dai trend demografici più rischi e opportunità

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    Dossier | N. 6 articoliCome investire da un milione in su

    Dai trend demografici più rischi e opportunità

    Vivere più a lungo è la speranza di tutti e la scienza ci dà una grande mano. La longevità porta con sè però anche qualche controindicazione di cui i clienti private iniziano ad essere consapevoli. In particolare preoccupa la sostenibilità economica della vecchiaia in scenari in cui, grazie all’utilizzo di farmaci e al cambiamento di stile di vita, le malattie letali per i nostri nonni non saranno più tali per le future generazioni che quindi potrebbero raggiungere traguardi un tempo insperati (l’aspettativa di vita è più che raddoppiata rispetto nell’ultimo secolo).
    La buona notizia esiste: secondo uno studio dell’Università di Washington pubblicato su Lancet, nel 2040 si stima che pesseremo da una speranza di vita alla nascita di 82,3 anni a 84,5 anni. Tuttavia vanno considerati anche i rischi connessi a questa longevità: aumenterà, è certo, il numero delle persone non autosufficienti e la demenza sarà tra le prime cause di decesso, superando l’infarto. Tanto che i colossi della robotica stanno studiando anche robot da compagnia per stimolare le funzioni cognitive degli anziani. In questo scenario oltre ad avere uno stile di vita il più possibile sano e a fare gli screening sempre più tempestivi bisogna necessariamente modificare la gestione dei propri risparmi considerando anche la possibile longevità, si spera felice, di ciascuno di noi. Il tema è sentito anche nel private banking. Secondo una ricerca condotta da Aipb sul settore “insurance”, tra le maggiori preoccupazione dei paperoni italiani ci sono i problemi di salute, al primo posto (con 61%), e gli imprevisti legati a malattia grave o infortunio (24%).

    Tuttavia, come spesso accade nel settore assicurativo, ai timori del campione rappresentativo delle famiglie “private” (consultate tramite 650 interviste faccia a faccia) non corrisponde ancora un utilizzo appropriato degli strumenti assicurativi esistenti. Negli ultimi quattro anni abbiamo assistito a una notevole crescita del peso dei prodotti assicurativi nei portafogli Private aumentata dal 16% nel 2015 al 20,5% nel 2018.
    Si tratta tuttavia sopratutto di polizze finanziarie di solito sottoscritte per trasferimenti generazionali. Mentre le polizze di protezione sono ancora un settore poco sviluppato anche in questa fascia di mercato dove si stanno tuttavia diffondendo prodotti ad hoc. Manca ancora tuttavia la diffusione di polizze per la non autosufficienza (Ltc) raramente sottoscritte in Italia se non per tramite di soluzioni collettive (fondi pensione o accordi aziendali).

    Per il mondo private la cosiddetta silver age può trasformarsi anche in un’opportunità di investimento: investire in soluzioni dedicate all’età avanzata è un trend interessante alla luce della demografia (si veda il pezzo sotto). Si stima che il valore della silver economy in Europa sia pari a 450 miliardi di euro: in Francia per esempio gli over 50 detengono quasi la metà del potere d’acquisto del Paese. Entro il 2050 una persona su quattro in Asia avrà più di 60 anni. Investire in soluzioni pensate per chi ha i capelli grigi potrebbe rivelarsi una soluzione in controtendenza. Salute (settore farmaceutico e bitecnologie apparecchiature e servizi sanitari, pubblicazioni scientifiche); pensioni e risparmio (assicurazioni sulla Vita e sulla salute e gestione del risparmio) e società attive nella cura della persona, viaggi e tempo libero, abitazioni per anziani (tramite fondi immobiliari specializzati), domotica e sicurezza tecnologia e infine in integratori alimentari che contribuiscono a tenere i forma gli anziani e anche i loro portafogli.

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