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Etichette sul food, oggi il voto all’Onu

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Etichette sul food, oggi il voto all’Onu

Sede dell’ONU a New York. (Afp)
Sede dell’ONU a New York. (Afp)

Alle 15,59 – un minuto prima della scadenza del termine delle 48 ore – la delegazione americana ha rotto la procedura di silenzio-assenso sulla risoluzione Onu presentata dai sette Paesi del gruppo Foreign Policy and Global Health, che contiene il paragrafo sulle tasse e le etichette per i prodotti agroalimentari. Gli Stati Uniti hanno sollevato critiche su due punti diversi, legati ai brevetti dei farmaci e alla famiglia.

Nonostante l’accordo raggiunto da Italia, Messico e Brasile sul paragrafo 7, che è stato riscritto con un linguaggio che tiene conto della Dichiarazione politica approvata all’unanimità dai capi di stato e di governo il 27 settembre, si va dunque al voto domani in Assemblea generale sulla risoluzione Onu e anche sul paragrafo che parla delle etichette e delle tasse sui prodotti agroalimentari rivisto.

La mozione Fpgh nella nuova versione che salva il made in Italy del food era stata consegnata venerdì pomeriggio al segretariato Onu. Ed era iniziato il periodo di silenzio-assenso di 48 ore, che durava, appunto, fino alle 16 di lunedì. Gli esiti del voto sono incerti, dato il numero elevato di Paesi votanti, e il peso di ogni singolo voto. Perché ci sono Paesi con posizioni radicali sulla proposta di tassare il cibo, guidati da Ecuador - presidente di turno all’Assemblea generale - Sud Africa, Giamaica e le isole Saint Kitts, che vorrebbero mantenere il testo del paragrafo 7 allo stato originale.

Questi Paesi potrebbero attirare molti consensi sulla loro posizione: St. Kitts orienta il voto di 34 piccole isole dei Caraibi; l’Ecuador quello di alcuni Stati Sud Americani come Cile, Uruguay, Perù, e il Sud Africa potrebbe avvicinare qualcuno tra i 54 stati africani del gruppo dei 134 paesi in via di sviluppo riuniti nel G-77.

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