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Banche, accordo su 650 esuberi in Mps

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Banche, accordo su 650 esuberi in Mps

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I lavoratori del Monte dei Paschi, con il 2019, ritrovano qualche tassello del contratto integrativo e del welfare che fu a Siena. In primis il trattamento di fine rapporto: è stata infatti integralmente ripristinata la base di calcolo per il Tfr e per il contributo datoriale a previdenza complementare. Dal primo aprile di quest’anno si abolisce la decurtazione complessiva del 23% e si include nuovamente la 13esima mensilità nelle voci contabili di riferimento per il calcolo dei relativi contributi. Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno raggiunto con la banca un accordo complessivo il cui equilibrio tiene insieme l’onda lunga del passato, scritto nel piano di ristruttuazione 2017/2021, con la tranche di 650 uscite, e prova a guardare al futuro, riaprendo le porte dell’istituto a 50 bancari. Con contratti a tempo indeterminato.

Il Fondo di solidarietà sarà riaperto per 650 lavoratori - che usciranno quindi volontariamente - secondo quanto previsto dalle tappe del piano di ristrutturazione del 2017/2021. «Viene confermato il principio basilare della volontarietà di accesso», scrivono i sindacati in un volantino unitario. Non solo. Rispetto al passato arriva una novità importante per i bancari che potranno scegliere di uscire anticipatamente: è stato infatti introdotto un paracadute che consente ai lavoratori di ritirare la domanda di prepensionamento nel caso in cui sopraggiungano modifiche sui requisiti previdenziali di accesso agli ammortizzatori sociali di settore. Chi esce, poi, manterrà le stesse condizioni su sanità integrativa, previdenza complementare, agevolazioni creditizie, finanziamenti.

Tornano condizioni di accesso ai mutui particolarmente agevolate, con la possibilità di rinegoziare tutte le tipologie di mutui sia per il personale in servizio che in quiescenza, mentre il sindacato comincia a scongelare, in anticipo rispetto alla scadenza (giugno 2019), la contrattazione di secondo livello. Mettendo sul tavolo e discutendo alcuni temi. Per esempio il sistema premiante, oggetto di vivace dibattito per non dire forte tensione. Viene confermata la validità del premio variabile di risultato che per il sindacato deve costituire l’ossatura del sistema premiante. Delle altre forme relative a campagne prodotti e contest si discuterà nell’ambito del confronto sindacale.

Per dare seguito al tema dell’employability sono stati ampliati i corsi per la formazione obbligatoria ma anche per le competenze trasversali, mentre sono stati riaperti i percorsi di carriera tenendo conto del criterio della sostenibilità economica e gestionale. Da ultimo Mps solidale amplia il suo bacino con la contribuzione ad ore per tutto il personale e a giornate intere per dirigenti e top manager, riportando l’attenzione sulla solidarietà. È solo un inizio con cui, spiega Cosimo Torraco,coordinatore Fabi Gruppo Mps, «viene finalmente ripristinato un necessario clima di normalizzazione rispetto ai competitor nazionali. Gli incontri proseguiranno già dai prossimi giorni per la definizione e il rafforzamento di ulteriori capitoli della contrattazione di secondo livello». «Vogliamo sperare che si tratti di una svolta» è l’auspicio di Antonio Valentini, della segreteria nazionale di First Cisl.

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