Unieuro sbarca nella Grande distribuzione organizzata, con 20 “shop-in-shop” che, entro la fine dell’anno, saranno aperti all’interno di altrettanti ipermercati Iper - La grande i. L’accordo tra Unieuro e Finiper (il gruppo che gestisce la catena Iper) è stato formalizzato ieri, dopo un avvio sperimentale che, da febbraio dell’anno scorso, ha già visto l’apertura di alcuni spazi “Unieuro by Iper”.
«Questa partnership consente di estendere la nostra azione di consolidamento del mercato anche al canale della Gdo, rimasto finora pressoché inesplorato da parte dei retailer specializzati– spiega Giancarlo Nicosanti Monterastelli, ceo del gruppo specializzato nell’elettronica di consumo ed elettrodomestici –. Molte insegne della Gdo, in passato, hanno scelto di vendere anche alcuni prodotti di elettronica. Ma si è trattato sempre di un’offerta sporadica, che negli ultimi anni si è ulteriormente ridotta, in seguito alla crisi del settore dovuta soprattutto alla concorrenza di big come Amazon e, più in generale, dell’ecommerce».
Nel caso di Unieuro-Finiper si tratta di un vero e proprio contratto di affiliazione commerciale, in base al quale l’investimento sarà quasi completamente a carico di Iper, che gestirà in autonomia i punti vendita, con dipendenti propri, adottando però strutture e layout di Unieuro. Il format prevede spazi tra i 400 e gli 800 metri quadrati (più piccoli dei negozi tradizionali, attorno ai 1.500 mq) da ricavare all’interno degli ipermercati. Unieuro si occuperà della logistica, della piattaforma informatica e della formazione del personale. «Con questi format cerchiamo di catturare un pubblico di clienti più ampio e probabilmente meno esperto sull’elettronica – fa notare Nicosanti Monterastelli –. Perciò la formazione è un elemento chiave».
Per Iper l’obiettivo è aumentare l’offerta dedicata ai propri clienti, spiega il direttore acquisti Gabriele Nicotra, ma anche avvalersi della specializzazione di Unieuro nel settore elettronico, elemento sempre più importante per aumentare la competitività nella fase di acquisti, nella gestione degli assortimenti e delle promozioni. Per Unieuro il vantaggio è soprattutto «nella possibilità di sfruttare l’alta pedonalità degli ipermercati Iper – osserva Nicosanti Monterastelli –. I maggiori volumi di acquisto sviluppati permetteranno di ottenere migliori condizioni di fornitura. Inoltre, grazie all’accordo rafforziamo il nostro canale Wholesale». Il gruppo conta attualmente una rete di 270 negozi affiliati e 239 punti vendita di proprietà che, insieme, danno lavoro a quasi 4.600 persone. I ricavi 2018 sono stimati in oltre 2 miliardi di euro, comprensivi delle vendite online che, attraverso i portali unieuro.it e monclick.it, rappresentano circa il 10% del fatturato totale.
I 20 shop-in-shop saranno concentrati nel Nord Italia: 16 in Lombardia, uno in Veneto, uno in Piemonte e uno in Emilia Romagna. «Ne abbiamo aperti già nove – aggiunge il ceo –. Ora abbiamo dato una veste ufficiale e messo per iscritto un accordo, definendo in maniera strutturata una collaborazione che ha dimostrato di funzionare nei fatti». È una risposta a un mercato difficile, che va di pari passo agli investimenti nel riammodernamento dei punti vendita e nella digitalizzazione, di cui fa parte lo sviluppo dell’ecommerce, un segmento ancora piccolo ma in rapida ascesa
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