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Whirlpool, avanti con incentivi all’esodo e rilancio di Carinaro

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Whirlpool, avanti con incentivi all’esodo e rilancio di Carinaro

L’amministratore delegato di Whirlpo0ol Italia Davide Castiglioni lascia il gruppo, mentre l’azienda prova a mettere insieme, passo dopo passo, i pezzi del piano industriale di rilancio presentato lo scorso autunno al Ministero dello Sviluppo economico. La notizia dell’abbandono dell’ad, secondo le prime informazioni per «motivi personali» arriva proprio a valle di due importanti passaggi nel piano di Whirlpool. Ieri l’azienda e i sindacati hanno concordato gli incentivi all’esodo volontario legati al nuovo piano industriale, che comprende nuove strategie commerciali sul mercato Emea e azioni mirate nei diversi siti italiani, come il reshoring di alcune produzioni dalla Polonia e la reindustrializzazione del sito di Carinaro. Sempre ieri, in questo ambito, sono state gettate le basi per favorire nel sito campano l’insediamento di un produttore automotive, con l’obiettivo di assorbire una cinquantina di operai.

L’intesa sugli incentivi all’esodo formalizza gli impegni assunti nell’accordo quadro dello scorso ottobre. Secondo l’accordo l’incentivo più alto è previsto per chi opterà per l’uscita entro il 30 giugno di quest’anno e sarà pari a 85mila euro per gli operai e a 24 mensilità nette per gli impiegati, con un minimo di 85mila euro garantito. Per chi manifesterà la volontà dopo giugno ma entro la fine di quest’anno l’incentivo sarà invece pari a 50mila euro per gli operai o 18 mensilità nette per gli impiegati, con un minimo di 50mila euro garantito. Per chi, infine, sceglierà di uscire nel 2020, fino a dicembre dello stesso anno, l’incentivo ammonterà a 40 mila euro per gli operai o a 14 mensilità nette per gli impiegati, con un minimo garantito pari a 40 mila euro.

Altre misure sono previste per che andrà in pensione entro il 2020 e il 2021. Confermato per chi accetta la ricollocazione in piani di reindustrializzazione
l’incentivo di dodici mensilità nette escluse le voci variabili.

Gli esuberi da gestire sono circa 800, ma «l’obiettivo che ci siamo posti con il piano - spiega Alessandra Damiani, della Fim Cisl - è il mantenimento della piena occupazione. Non è una semplice gestione di una fuoriuscita di personale, perchè siamo consapevoli che il piano fornirà un supporto all’occupazione».

Il piano industriale presentato ai sindacati prevede scelte di strategia commerciale e di marketing e un’articolata azione di reindustrializzazione. Fabriano ha necessità di recuperare volumi, Comunanza diventerà il polo dei lavasciuga, mentre le lavatrici vanno su Napoli, interessata dall’operazione di reshoring di una produzione polacca. A Fabriano il sito di Albacina è stato rilevato da Ariston Thermo Group, che ha assunto 45 persone ed entro marzo prossimo prenderà le ultime quattro. L’obiettivo è ridurre al minimo gli esuberi nell’arco di un triennio, cercando di assorbire più del 90% del monte totale.

Proprio ieri sindacati e azienda si sono confrontati sul tema della reindustrializzazione del sito di Carinaro, dove un soggetto italiano, Htl, ha manifestato l’interesse per assorbire una cinquantina di addetti in un’attività nel segmento automotive, affiancandosi a un’altra iniziativa industriale che già prevede la riassunzione di circa 75 addetti. Il sito industriale è strategico, ben servita dalle infrastrutture e non troppo distante da Pomigliano e per questo motivo la nuova iniziativa prevede entro il 2020 di avviare un’attività nel montaggio delle gomme, che comprende service, bilanciatura, messa a punto, prova su strada. «Auspichiamo che il progetto possa cresce in numero di occupati qualora Fca confermi il piano di investimenti per i siti campani - spiega Alessandra Damiani -. Gli annunci dell’ad Manley destano però qualche preoccupazione. Auspichiamo che il Governo comprenda la portata delle scelte che sta facendo sull’automotive e faccia un passo indietro».

Nel frattempo, in mattinata, Davide Castiglioni ha annunciato ai lavoratori la volontà di lasciare il gruppo alla fine di febbraio per un nuovo percorso di carriera, non ancora rivelato per motivi di riservatezza. Prenderà il suo posto Luigi La Morgia, attuale vicepresidente con delega alle operations nel manifatturiero.

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