La tracciatura europea anticontraffazione per i farmaci entra in vigore domani, sabato 9 febbraio. Presentato a Bruxelles il nuovo sistema di monitoraggio – che coinvolge 31 Stati dello Spazio economico europeo, cioè i 28 Paesi membri Ue cui vanno aggiunti e Norvegia, Liechtensteine Islanda – basato sull’apposizione di un codice identificativo univoco a barre bidimensionale (Datamatrix). A renderlo noto, un comunicato congiunto firmato da Farmindustria, l’Associazione titolari di Autorizzazioni all’importazione parallela di medicinali dall’Europa (Aip) e Assogenerici.
Cosa cambia
Tutti i farmaci con obbligo di ricetta dispensati nella Ue saranno dunque soggetti al nuovo sistema di tracciatura che consentirà
la verifica di autenticità da parte del nuovo sistema europeo di verifica dei medicinali (Emvs), istituito nel 2016 in attuazione
della direttiva anticontraffazione e del relativo Regolamento. In questo modo, l’Emvs collegherà 2mila aziende farmaceutiche,
circa 6mila grossisti, 140mila farmacie, 5mila farmacie ospedaliere e tutti i dispensatori di medicinali attivi nello spazio
economico europeo, con l’obiettivo di proteggere i pazienti europei dal rischio di ingresso di farmaci contraffatti nella
catena di approvvigionamento legale. Fenomeno questo che la Commissione Ue quota nello 0,005% dei medicinali circolanti in
Europa.
Sono esclusi dal nuovo sistema di tracciatura alcuni prodotti – elencati nella “lista bianca” contenuta dal Regolamento
Ue – come gli omeopatici, le terapie avanzate a base di tessuti o cellule, gas medicinali, soluzioni per la nutrizione parenterale,
mezzi di contrasto e test allergologici.
Proroga per l’Italia
Per il nostro Paese, la nuova disciplina tuttavia non entra subito in vigor. All’Italia – assieme a Belgio e Grecia – infatti,
è stata concessa una proroga sino al 2025, «poichè nel nostro Paese – ha spiegato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria
– già esiste da anni un preesistente sistema (un bollino autoadesivo prodotto dalla Zecca dello Stato). Con un doppio obiettivo,
tracciare il lotto in chiave anticontraffazione e monitorare la spesa farmaceutica. Dunque, le imprese italiane possono mantenere
la sola bollinatura “nazionale” per i prodotti venduti all’interno del Paese, mentre sono già attrezzate e pronte a utilizzare
la nuova tracciatura Ue per i prodotti destinati all’esportazione. Le imprese del farmaco che producono nel Paese ed esportano
per oltre il 70% hanno già adeguato le loro linee produttive».
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