Formazione gratuita e transnazionale a 30 avvocati sui diritti fondamentali dell’Unione europea in materia di immigrazione e antiterrorismo, grazie al progetto Lawyers4Right vinto dall’Ordine avvocati di Milano, in partnership con realtà bulgare e spagnole.
Si tratta di un progetto transnazionale finanziato con fondi comunitari del valore di circa 400mila euro per promuovere la formazione degli avvocati sul tema dei diritti umani, con particolare riferimento alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
L’ordine del capoluogo lombardo ha vinto insieme a un consorzio internazionale tra Bulgaria (capofila è l’associazione degli avvocati bulgari per i diritti umani), Spagna (con l’equivalente del nostro Consiglio nazionale forense e l’Università di Burgos). Per l’Italia , oltre all’Ordine, hanno partecipato Confprofessioni Nord-Est e Associazione forense (Anf), con quote che valgono complessivamente 70mila euro.
Il programma di studio ha l’obiettivo di sensibilizzare gli avvocati, così come gli altri professionisti della giustizia, sul loro ruolo chiave nel campo dei diritti umani e riguarderà in particolare:
i diritti dei minori e il ricongiungimento familiare nel settore delle migrazioni;
i diritti di difesa delle persone sottoposte ad indagini antiterrorismo.
Con una formula innovativa: ogni partner organizzerà una sessione di formazione riservata per metà agli avvocati e ai giuristi locali e per l’altra metà a colleghi dei paesi consorziati. A Milano i corsi si terranno a gennaio 2020 e, oltre ai 30 avvocati selezionati dall’Ordine, parteciperanno anche i professionisti inviati dai partner di Bulgaria e Spagna. Allo stesso modo, Milano porterà alcuni dei propri avvocati ai seminari di Sofia e Burgos.
La conoscenza delle lingue
Di volta in volta i corsi saranno tenuti nella lingua del paese ospitante con traduzione simultanea. Nessun costo per gli
avvocati selezionati: il progetto copre anche le spese di viaggio e alloggio, all’80% con fondi Ue e per il restante 20%
a carico dei partner.
Dopo la messa a punto del programma coordinato dall’Università di Burgos (Spagna), partirà il bando per scegliere i partecipanti.
«I criteri per la selezione non sono ancora definiti in dettaglio - anticipa Alice Pisapia, esperta di diritto europeo e consulente dell’Ordine di Milano per i fondi europei destinati alla giustizia - ma certamente occorrerà la buona conoscenza di inglese o francese, così da garantire una forte interazione con gli altri partecipanti e sfruttare al massimo l’opportunità di creare una “rete” transnazionale di competenze e relazioni interpersonali».
«Si valuteranno anche i curriculum degli aspiranti - conclude - secondo i criteri che saranno meglio definiti nel bando».
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