Difficile dire se «L’era dell’accesso» di Jeremy Rifkin riguarderà anche il settore auto. Certo è che “possedere” una macchina, per le nuove generazioni, non sarà più un “must”: meglio condividere o utilizzare altri mezzi più ecologici. Non a caso il tasso di immatricolazioni e il numero di patenti rilasciate alle nuove generazioni è in costante diminuzione: l’auto non è più il mezzo principale mezzo, soprattutto nelle grandi città. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, a fine 2017 erano già 357 i diversi servizi di mobilità condivisa diffusi sul territorio italiano, tra bikesharing, carsharing,scootersharing, e altre forme, come carpooling e aggregatori e l’Italia si conferma il paese europeo con il più alto numero di servizi attivi nel settore. Un fenomeno che ha già messo 18,1 milioni di italiani (28% della popolazione) nella possibilità di usufruire di almeno un servizio di mobilità condivisa.
Di fronte a queste tendenze, e al cambiamento rivoluzionario che si prospetta nell’automotive, il settore assicurativo sta rivedendo il proprio modello di business e la propria strategia di offerta, ben consapevole del bisogno di protezione che contraddistingue ancora il nostro Paese. «L’Italia rimane un paese sottoassicurato: la cultura assicurativa, anche per ragioni storiche, è poco radicata e si limita spesso alle coperture obbligatorie, come quelle tradizionali legate al mercato dell’auto – spiega Roberta Marracino, head of innovation & market management di Zurich Italia –. I nuovi sistemi di mobilità condivisa stanno evidenziando nuove esigenze di protezione, legate a un vero e proprio ecosistema dell’individuo».
A questo propostito Zurich ha introdotto due soluzioni innovative (opzionali) all’interno della polizza Zurigò (Il prodotto di riferimento per l’Rc Auto): la garanzia “Rc della mobilità e della vita privata” e “Infortuni della mobilità”. «Alla base della nuova offerta di Zurich, l’idea di offrire ai propri clienti una protezione completa all’interno della polizza auto, che non si limita alla copertura del singolo veicolo ma offre garanzie diverse in grado di rispondere alle mutate esigenze dei clienti», spiega Marracino. Con la garanzia “Responsabilità Civile della mobilità e della vita privata”, (estesa anche al nucleo familiare) si è protetti per i danni provocati a terzi nella vita di tutti i giorni: sono compresi i danni derivanti dall’utilizzo della bicicletta (che sia di proprietà o in bike sharing) o viaggiando a bordo di un’auto condivisa con altre persone, ma anche per esempio dai danni derivanti dall’utilizzo dell’abitazione o provocati dagli animali domestici. Con la garanzia Infortuni della mobilità del contraente, Zurich assicura invece il cliente dagli infortuni che possono accadere alla guida di mezzi diversi dalla sua auto: per esempio in bicicletta, mentre si guida un’auto a noleggio o anche se si viene semplicemente urtati da un mezzo mentre si sta camminando per strada.
Anche Allianz Partners, ha presentato MyMobility,un’instant insurance firmata da Allianz Global Assistance che offre protezione personalizzata: è possibile viaggiare e spostarsi, usando diversi mezzi di trasporto essendo coperti. La soluzione è personalizzabile, con la possibilità di scegliere, periodo di copertura (anche solo un giorno) il mezzo di trasporto, ma anche gli ambiti di protezione, (soggetti e beni coperti) con la possibilità di estendere la garanzia alla propria casa e ai propri familiari che non partono. Il tutto si può realizzare in modalità istantanea tramite un sito web dedicato. «MyMobility suggerisce un importante cambio di paradigma: offrire servizi avanzati di protezione in mobilità incentrati sulla persona e non sul mezzo – spiega Paola Corna Pellegrini, Ceo di Allianz Partners – . Lo abbiamo sviluppato facendo leva sulla nostra lunga esperienza, sulla conoscenza approfondita del settore e dei consumatori, ed utilizzando la tecnologia come abilitatore per soddisfare i bisogni emergenti attraverso soluzioni flessibili e su misura».
Il target sono soprattutto i millenials e a chi viaggia per lavoro. «Il modo in cui le persone si muovono, i più giovani in particolare, ma anche chi si sposta nelle aree metropolitane e i professional, sta cambiando velocemente – continua Pellegrini –. Si va affermando una nuova concezione di mobilità, sempre più multimodale, smart e condivisa. Un cambiamento che è frutto di una tendenza generale che vede prevalere l’uso sul possesso e l’acquisto per ottenere, e pagare, solo ciò che risponde alle proprie esigenze reali e immediate di utilizzo».
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