Economia

Genova «bloccata» dal Ponte Morandi

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Genova «bloccata» dal Ponte Morandi

Gli interventi avviati dalle istituzioni per migliorare la situazione logistica di Genova dopo il crollo del viadotto Morandi hanno contenuto, in senso positivo, le stime di riduzione dei budget prefigurate dalle aziende genovesi nel novembre 2018. Ciò nonostante l'economia genovese ha interrotto, nel secondo semestre 2018, il trend positivo registrato nei tre semestri precedenti. E la battuta d'arresto va comunque ascritta, in buona parte, «all'impatto economico negativo generato dal crollo del Morandi e dalle conseguenti criticità»; che si aggiungono «alla dinamica più debole della domanda interna e degli scambi mondiali riscontrati negli ultimi mesi». Neppure l'inizio del 2019, del resto, promette bene.
È quanto emerge dagli indicatori economici sulla seconda metà del 2018 elaborati dal Centro studi di Confindustria Genova (su dati forniti dai propri iscritti) e presentati ieri dal presidente dell'associazione, Giovanni Mondini.
Per quanto riguarda industria e servizi, il fatturato Italia delle imprese, rispetto al secondo semestre 2017, ha segnato -1%; il fatturato estero -0,1%. I settori più colpiti dalla frenata sono anche quelli più coinvolti dalle conseguenze di breve periodo del crollo del Morandi: industria manifatturiera (produzione -1,2%, fatturato Italia -2,2% ed estero +0,1%), logistica (fatturato Italia -1,4%, estero -0,7%) e turismo (fatturato -3,8%, arrivi -3,5%, presenze -2,5%).
La frenata dei ricavi, peraltro, non ha impedito, nel complesso, alle aziende genovesi di industria e servizi d'incrementare gli ordini raccolti (+1,4% su Italia e +4,4% su estero), rispetto al secondo semestre del 2017.
Venendo agli impatti economici del crollo del viadotto, nel novembre 2018 la previsione di perdita di valore aggiunto nelle attività portuali e logistiche (per il periodo dal 14 agosto 2018 - data del crollo - al 14 agosto 2019) era stata quantificata dalle imprese genovesi in 178,3 milioni di euro; nel gennaio 2019 si è ridotta a 56,6 milioni. La perdita di valore aggiunto nell'industria era prevista in 54,5 milioni e si è ridotta a 48,6 milioni. Gli extra-costi di personale dipendente sono scesi dai 68,2 milioni previsti in novembre a zero in gennaio. Mentre gli spostamenti casa-lavoro sono calati, nelle stime, da 64 a 54 milioni. Infine, la minor propensione al consumo è scesa dai 27 milioni preventivati a 13,5.
«Gli interventi fatti per arginare i problemi causati dal crollo del Morandi - ha affermato Mondini - hanno migliorato la situazione. Sono stati risolti i problemi che avevano interessato la linea ferroviaria di servizio al porto ed è migliorata la viabilità stradale. Il contesto era oggettivamente complicato e il tessuto economico ne ha risentito. Tuttora ci sono dei disagi legati alla logistica». In effetti, i dati sui traffici portuali mostrano, nel secondo semestre 2018, una diminuzione del tonnellaggio di merci passate nel porto di Genova pari al 3,2%, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. E il porto, ha ricordato Mondini, «veniva da 10 anni di crescita». Per il primo semestre 2019, infine, è prevista una dinamica debole: per industria e servizi il fatturato è stimato a –0,1%, gli ordini a -1%, le esportazioni a -0,9%; mentre gli occupati in organico sono a +0,6%.

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