Economia

Dossier Pisa «caput mundi» della robotica diffusa

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    Dossier | N. 8 articoli Toscana, sfide per lo sviluppo

    Pisa «caput mundi» della robotica diffusa

    Tredici macro-nodi distribuiti in sette regioni. Che avranno come punto di sintesi il sito di Pontedera.

    Artes 4.0, competence center che vede come capofila la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è al lavoro con le aziende partner per definire contributi in denaro, personale e attrezzature, risorse che si aggiungeranno ai quasi 10,7 milioni di euro ottenuti dal Mise per il progetto, uno degli otto finanziati. Forse il più complesso in termini organizzativi, per la necessità di far dialogare al meglio più territori ed enti con caratteristiche diverse, dotando ogni macro-nodo di una serie di competenze e strutture.

    L’arena scelta è la robotica a 360 gradi, dalle applicazioni industriali a quelle biomedicali, settore in cui Pisa rappresenta un’eccellenza su scala globale.

    «Non serve nuova ricerca - spiega il rettore Pierdomenico Perata - perché molti problemi possono essere risolti con le competenze esistenti. E vogliamo fare in modo che questo diventi il luogo per capire come farlo».

    Il succo della sfida è questo: fornire alle aziende, in particolare alle Pmi, il massimo di ciò che la robotica può offrire in termini di miglioramento e automazione dei processi. «Sarà una vetrina di possibilità - aggiunge -, un modo per far vedere alle aziende concretamente esempi di ciò che si può realizzare e che spesso è ignorato. Non faremo certamente doppioni di laboratori perché qui il tema è il trasferimento tecnologico: quello che serve è quindi un’interfaccia efficace».

    A realizzarla sarà la Sant’Anna insieme ai 34 soci fondatori del partenariato che unisce università, enti di ricerca e aziende all’interno del progetto Artes 4.0 (Advanced Robotics and enabling digital Technologies & Systems 4.0), che vedrà come quartier generale il sito di Pontedera. «A questi partner - aggiunge Perata - si aggiunge un altro centinaio di aziende che ha manifestato interesse per l’iniziativa e questo direi è l’aspetto fondamentale. Perché la vera sfida, una volta ottenuto il finanziamento, non è tanto quella di far partire il centro di competenza ma piuttosto di renderlo sostenibile in termini economici grazie alle commesse ottenute». Si partirà a settembre con i primi 500 metri quadri del sito, per poi allargarsi in breve tempo a strutture adiacenti. «Per il primo lotto siamo già alla fase progettuale - spiega Paolo Dario, docente di biorobotica e direttore scientifico di Artes 4.0 - anche se rapidamente pensiamo di poter aggiungere altre aree già disponibili, oltre agli spazi del futuro atelier della robotica, già finanziato dalla Regione con 2,8 milioni di euro».

    Dopo aver chiuso il negoziato con il Mise, Artes 4.0 è ora al lavoro con le singole aziende, per definire tempi e modi delle collaborazioni. «La coesistenza di integratori di sistemi e Pmi con colossi del calibro di Comau e Stm - aggiunge Dario - sarà uno dei nostri punti di forza, insieme alla presenza capillare sul territorio. Ma tutto parte dall’ingrediente di base, la qualità della nostra ricerca, in grado di produrre realmente le migliori soluzioni al mondo». Trasferire questo know-how alle aziende è la scommessa di Artes 4.0. E in un senso più ampio, anche del Paese.

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