Economia

Da Rio Mare a Omino Bianco: addio a Joseph Nissim, re del largo consumo

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1919 - 2019

Da Rio Mare a Omino Bianco: addio a Joseph Nissim, re del largo consumo

Joseph Joe Nissim (foto dal Sito ufficiale della Comunità Ebraica di Milano)
Joseph Joe Nissim (foto dal Sito ufficiale della Comunità Ebraica di Milano)

«Così tenero che si taglia con un grissino». È il claim più famoso di Rio Mare, forse il marchio più conosciuto del Gruppo Bolton fondato nel 1946 da Joseph “Joe” Nissim, il re dei prodotti di largo consumo, mancato a cento anni a Milano martedì 12 marzo. Un imprenditore che con costanza ha costruito un portafoglio con quasi 50 brand: oltre a Rio Mare ecco Effervescente Brioschi, Chilly, Acqua di Rose, Simmenthal, Bilboa, Vetril, Neutro Roberts e Collistar, Omino Bianco, Bostik, Uhu e tanti altri. Un imprenditore tanto di successo quanto riservato. Nasce a Salonicco in Grecia il 22 febbraio 1919, membro della comunità ebraica, scappa da Salonicco prima dell’arrivo dei tedeschi, si arruola nell’esercito britannico e, combattendo a El Alamein, conquista una medaglia al valore militare.

Nel 1947 il destino lo porta a Milano e si stabilisce perché «arrivai e mi sentii subito a casa mia, l’Italia era una Grecia più accogliente, gentile e evoluta», amava ripetere sempre. Un paio di anni dopo crea un’attività di import-export per i prodotti di largo consumo, con una robusta rete commerciale e un genio del marketing. Con una mossa coraggiosa acquista da Ibm uno dei primi computer con schede perforate «per vendere in Italia i prodotti della Procter & Gamble» dice prima di firmare il contratto preliminare su carta intestata Ibm. Con il contratto si presenta in P&G e convince i manager del colosso del largo consumo a stipulare un contratto di rappresentanza commerciale per distribuire i prodotti sul territorio italiano. Una volta imparato bene il mestiere di commerciante di prodotti di largo consumo, Nissim si mette in proprio e costituisce Exportex, che conquista sul campo la reputazione di migliore organizzazione di vendita nel largo consumo. Fonda quindi Trinity Alimentari, poi la società Manitoba, e successivamente acquisisce il controllo di Manetti & Roberts. Storica e determinante per il successo è stata la collaborazione con i grandi supermercati, come Esselunga di Bernardo Caprotti. Negli anni del XX secono acquisisce aziende e marchi prestigiosi grazie alla sua unica “vision” sul mercato e il futuro. Ad alimentarla una grande ed inesauribile curiosità senza dimenticare il suo pragmatismo e lo spirito di mecenate a favore anche della ricerca scientifica. Uno spirito instancabile perché «Continuo a lavorare a 100 anni perché faccio il mestiere più bello del mondo: invento prodotti, li comunico con la pubblicità e convinco le persone a comprarli».

Un Gruppo con un giro d’affari stimato superiore oltre ai due miliardi, con il quartier generale a Milano e presente in 139 paesi con 45 uffici, 12 stabilimenti in tutta Europa e quasi 6mila dipendenti. Tra tutti spicca quello Rio Mare a Cermenate, in provincia di Como, il più grande stabilimento di lavorazione del tonno in Europa.

Joe Nissim è stato membro fondatore della Fondazione «Milano per la Scala», sostenitore del Teatro Franco Parenti, della Fondazione per la Scuola della Comunità ebraica di Milano, del Memoriale della Shoah di Milano (a lui è dedicato l’Auditorium) e referente per l’Italia del Weizmann Institute of Science, punta di diamante della ricerca in Israele, Nissim è stato soprattutto noto per la sua grande riservatezza. Lascia la figlia minore, Marina, CEO del gruppo Bolton, e il figlio Gabriele, scrittore e fondatore dell'associazione Gariwo – Foresta dei Giusti.

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