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Accenture punta su Napoli e Cagliari Creati 3mila nuovi posti di lavoro

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Accenture punta su Napoli e Cagliari Creati 3mila nuovi posti di lavoro

Un piano di recruiting che a fine agosto, al termine dell’anno fiscale 2019, porterà il numero dei dipendenti Accenture in Italia a circa 16mila contro i 13mila della fine agosto 2018. Un incremento che passa attraverso l’inserimento di 3mila assunzioni di cui il 60% neolaureati e rafforzato da 900 stage formativi, di cui generalmente il 70% viene convertito in assunzione. Una crescita per il colosso della consulenza e delle tecnologie, in Italia guidata da Fabio Benasso, che sarà trainata soprattutto dalle nuove competenze in aree chiave come security, architettura delle informazioni volta all’innovazione, analytics, interactive, mobility, cloud, big data, e-commerce e digital marketing. In queste aree sono oltre 2mila i nuovi inserimenti previsti. Nell’ambito dei settori industriali le aree trainanti sono quelle dell’Intelligent cloud & infrastructure in cui verranno inseriti circa 350 addetti, mentre nelle areee dei servizi bancari e assicurativi, beni e servizi di consumo, grande distribuzione, automotive, energia, utilities e consulenza direzionale Accenture prevede di assumere 700 persone. Per Accenture è un importante cambio di passo perché nell’ultimo triennio il ritmo dei nuovi ingressi in Accenture Italia era intorno alle 2.500 persone l’anno mentre nel 2019 saranno 3mila oltre a 900 stage.

Largo ai giovani sembra essere lo slogan adottato. «Quasi il 70% dei dipendenti Accenture sono millennials: dna giovane che è parte integrante di quello che l’azienda fa ogni giorno per i propri clienti, aiutandoli e guidandoli nella trasformazione verso le nuove opportunità di business» precisa Raffaella Temporiti, Managing director, responsabile risorse umane di Accenture ICEG (Italia, Europa Centrale e Grecia). Un processo che fa inoltre leva sulla valorizzazione dei propri team, delle persone. «È importante che oltre alle skill richieste si riescano a fare emergere le competenze distintive che rileviamo con metodologie nuove di selezione del personale - continua la responsabile del personale -. Vengono presidiati in modo massiccio i social network e, per esempio, negli ultimi sei mesi il 21% dei professionisti ricercati è stato assunto tramite LinkedIn».

Ai millenials viene offerto un ambiente di lavoro dinamico, collaborativo e inclusivo. Insomma non più o meglio solo Stem (Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) ma molta economia e «soprattutto discipline umanistiche che si rivelano sempre più fondamentali in determinate nuove figure di professione come quelle, per esempio, legate all’intelligenza artificiale - sottolinea Raffaella Temporiti che aggiunge -. Un tassello importante è legato inoltre alla collaborazione con gli atenei attraverso iniziative che coinvolgono direttamente gli studenti». Una via per individuare i soggetti con le migliori potenzialità e indirizzarli verso quelle facoltà che formano in quelle che un domani saranno le attività richieste delle aziende nel pieno della trasformazione trainata dalle nuove tecnologie. «Facciamo leva su quello che offriamo - dice la responsabile risorse umane -. Siamo una azienda in forte crescita, dinamica, che elabora progetti con clienti innovativi ed è possibile lavorare su progetti dove viene richiesto il contributo di ognuno».

Sul piatto dell’offerta ci sono pacchetti di retribuzione in linea con il mercato e, in particolare, un ambiente di lavoro che fa leva sulle tematiche di genere e la diversità. A livello globale la multinazionale vuole arrivare entro il 2025 alla parità di genere. Traguardo che per quanto riguarda in nostro Paese sembra possibile raggiungere anche prima. «In Italia siamo al 46,4% - sottolinea Raffaella Temporiti - e stimoliamo i talenti al femminile anche durante il percorso di studi orientandoli verso le discipline Stem». Alle giovani vengono offerte le testimonianze di role model appassionate di tecnologia, sessioni di design thinking per scoprire come le materie Stem possono aiutare a risolvere i problemi in modo creativo e per costruire una cultura di uguaglianza nel contesto lavorativo. Tutto ciò si va ad aggiungere a una cultura del lavoro flessibile, iniziative di conciliazione tra vita professionale e privata, programmi di sviluppo della leadership.

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