Veste a nuovo i brand con la forza dirompente del suono. Un taglio sartoriale che non si vede, ma si ascolta. Perché Chiara Luzzana, 35enne lecchese di nascita e milanese di adozione, di professione è una sound-teller. In parole semplici una storyteller dei suoni. D’altronde se l’ascolto diventa la leva strategica per intercettare l’attenzione degli utenti, i sound designer entrano di diritto nella corte dei brand. Per questo ingegnere del suono il mercato delle tracce musicali si sta espandendo: alla porta di Chiara bussano brand di design, moda, tecnologia.
Per Alessi ha associato ogni icona ad un suono, per Swatch ogni ticchettio dell’orologio ad un effetto particolare, arrivando a creare oltre duemila suoni che sono poi diventati colonna sonora della Biennale di Venezia. «Oggi il lavoro mi porta in Cina perché è lì che c’è un mercato crescente che richiede la sonorizzazione di prodotti».
Un percorso che coinvolge brand di ogni tipo. Persino un colosso mondiale della ceramica. Siamo nello Stato di Santa Caterina, precisamente a Tijucas, trentamila anime nell’area regionale brasiliana della Grande Florianópolis. Proprio qui è nata quarant’anni fa quella che è diventata la più grande azienda di ceramica in Brasile, ricavi superiori al miliardo di dollari e una squadra di 2.600 dipendenti dislocati su una superfice produttiva di 30 milioni di metri quadrati. Per competere sui mercati di tutto il mondo l’azienda Portobello ha chiesto a Luzzana di incidere la propria identità. E lei l'ha fatto, arrivando a registrare più di mille effetti. Così le piastrelle diventano belle da vedere e da ascoltare. Una colonna sonora da collezione.
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