Economia

Bollette, perché le seconde case pagano così tanto la corrente

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L'Analisi |la denuncia di rita dalla chiesa

Bollette, perché le seconde case pagano così tanto la corrente

La corrente elettrica nella casa del mare costa un botto.
L’ha scoperto la conduttrice televisiva e giornalista Rita Dalla Chiesa che con un tweet si è lamentata dei sovraccosti delle bollette elettriche, arrabbiandosi con la compagnia elettrica cui è legata, Servizio Elettrico Nazionale (l’ex Enel Servizio Elettrico).
Dalla Chiesa ha (in parte) ragione. Ha ragione quando dice che sulla bolletta elettrica il chilowattora consumato pesa per meno della metà del costo.
Ha torto quando si arrabbia con una compagnia elettrica in particolare: le aziende non sono responsabili della formazione delle bollette, le quali per i consumatori in”maggior tutela” sono regolate dai meccanismi decisi dall’autorità dell’energia Arera.
● La casa di residenza costa meno della casa di vacanza,
● il mercato libero paga voci diverse rispetto al segmento tutelato di Rita Dalla Chiesa.


Alle tariffe in vigore dal 1° gennaio al 31 marzo la bolletta elettrica per la prima casa di una famiglia sul segmento tutelato è formata da queste voci:
● spesa per la materia energia (i chilowattora propriamente detti) 49,81%
● spesa per il trasporto e la gestione del contatore 18,01%
● spesa per oneri di sistema 19,38%
imposte 12,8%
La voce specifica dei chilowattora e materia prima energia è formata da due voci:
● prezzo energia e prezzo dispacciamento 41,63%
● commercializzazione 8,18%
Gli oneri generali sono formati:
• 60,26% per gli incentivi alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione Cip 6/92
• 16,27% per le agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica
• 12,38% per la promozione dell'efficienza energetica
• 4,61% oneri per la messa in sicurezza del nucleare e per compensazioni territoriali, comprensivi dei 135 milioni di euro l'anno destinati al bilancio dello Stato;
• 1,46% per il sostegno alla ricerca di sistema
• 1,45% per le compensazioni alle imprese elettriche minori
• 2,21% per i regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario universale e merci
• 1,3% per il bonus elettrico
• 0,06%per gli incentivi alla produzione di energia da rifiuti non biodegradabili.

Queste descritte sono le voci che formano la bolletta per un
● contratto residenziale
● prima casa
● sul segmento tutelato.
Le voci cambiano per una fornitura
● non abitazione
● seconda casa (non residente)
● sul mercato libero.
Ricorda la società Servizio Elettrico Nazionale che «tali quote coprono i costi fissi del sistema che vengono ripartiti sui clienti». In particolare, fanno riferimento ai cosiddetti oneri di sistema (destinati ad esempio all'incentivazione delle fonti rinnovabili, al finanziamento del bonus sociale) e agli oneri che gli operatori devono sostenere indipendentemente dal consumo del cliente, quali quelli per la gestione della rete di trasporto, del contatore e delle attività commerciali. Per gli oneri generali di sistema e per i costi del trasporto, a partire dal 2016 è stato stabilito da parte dell'Arera, nell'ambito di una riforma delle tariffe prevista dalla legge, un riequilibrio del contributo pagato dalle diverse categorie di clienti che ha comportato per le forniture dei clienti domestici non residenti (le cosiddette seconde case) un aumento delle quote fisse.














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