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Commercio estero: da Washington lo sprint al made in Italy

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ISTAT

Commercio estero: da Washington lo sprint al made in Italy

A febbraio l’export extra-Ue cresce su base annua del 6,1%, grazie in particolare allo scatto di oltre 20 punti degli Stati Uniti, sulla scorta di maxi-commesse nella cantieristica navale.

Parlare di schiarita per il commercio estero sarebbe però eccessivo, guardando sia alla performance mensile (-2,2% rispetto a gennaio), sia alla distribuzione geografica delle performance. Le aree che nel 2018 avevano zavorrato il made in Italy, Medio Oriente e Turchia, proseguono infatti il trend negativo, con Ankara che in termini percentuali addirittura peggiora rispetto alle performance precedenti: a febbraio gli acquisti turchi si riducono del 28,9% e si tratta ovviamente della peggiore performance tra le aree monitorate. Ancora giù il Medio Oriente, in calo del 4%. In frenata anche Russia e America Latina mentre sono più robusti gli acquisti in Asia. Per il Giappone lo scatto è del 20,6%, +3% per l’India, +2,5% per la Cina, che bissa la crescita di gennaio.

In generale per le nostre aziende gli incassi lievitano di poco meno di un miliardo, a quota 15,9 miliardi.

Il saldo commerciale, comunica l’Istat, a febbraio 2019 è stimato pari a +2.162 milioni, in aumento rispetto a +1.975 milioni di febbraio 2018. Da inizio anno aumenta l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici (da +7.411 milioni di gennaio-febbraio 2018 a +7.928 milioni di gennaio-febbraio 2019).

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