Più che una fiera: il Salone del Mobile di Milano è «espressione della cultura d'impresa italiana, che da sempre dimostra anche una vocazione internazionale». Con queste parole il premier Giuseppe Conte ha dato il via questa mattina alla 58esima edizione del Salone del Mobile di Milano, da oggi a domenica con 2.350 aziende espositrici (per un terzo dall'estero) e 550 designer under 35.
Presente anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: «Guardando il Salone ci rendiamo conto di che cosa dovrebbe essere l'industria italiana, ma anche che cosa è l'Italia». Un Paese capace di creare bellezza e armonia e creatività. Inoltre, ha detto, l'industria del legno-arredo ha dimostrato di saper fare sistema e reagire.
Per il presidente del Salone, Claudio Luti, la presenza di tante autorità all'apertura del Salone (oltre a Conte e Boccia, anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala,
il governatore della Lombardia Attilio Fontana e il vicepremier Matteo Salvini) è una conferma dell'importanza di questa fiera
per il sistema Paese. «Ma il Salone non è solo business e lavoro - ha aggiunto Luti - ma anche cultura e arte, come dimostrano
le nostre partnership con la Scala e la Triennale».
È sinergia, è tutta Milano che si compatte attorno alla sua manifestazione più internazionale e diventa davvero capitale del
design per una settimana, forte anche dei 1.200 eventi del Fuorisalone. «Milano è una città che mi inorgoglisce come presidente
del Consiglio - ha aggiunto Conte-, è una città aperta ai mercati internazionali, ma anche capace di attrarre investimenti,
turisti e giovani».
Ma la città ha già dato il via alla sua Design Week, un palinsesto di 1.200 eventi che prende il nome di «Fuorisalone» e si prepara ad accogliere 400mila visitatori da tutto il mondo, a conferma del ruolo centrale di Milano e del suo territorio per il settore. Un ruolo rafforzato dall’apertura del primo Museo permanente del design italiano, inaugurato ieri alla Triennale dallo stesso Conte, primo passo per la creazione di un sistema museale milanese del design, che comprenderà anche il museo del Compasso d’Oro dell’Adi annunciato per il 2020. Tutto il progetto, ha spiegato il ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli, avrà il sostegno del governo, pronto a stanziare 10 milioni solo per il Museo della Triennale e altre risorse che saranno valutate di volta in volta per altri progetti.
Ma Milano, con le sue 9mila imprese attive nel settore (secondo la Camera di commercio) è solo la punta di un iceberg che, in Italia, conta quasi 30mila aziende e un fatturato di 27,4 miliardi di euro nel 2018 (dati FederlegnoArredo) e che nel Salone del Mobile e nel Fuorisalone ha la sua principale vetrina internazionale. Un comparto industriale che ha sicuramente sofferto negli anni della crisi, ma che oggi si presenta in salute alla 58esima edizione della fiera. Lo certifica la seconda indagine sul settore condotta da Mediobanca, che prende in esame anche le imprese del comparto legno e del commercio, analizzando i bilanci di 330 società (278 produttive e 52 commerciali) che nel 2017 hanno raggiunto un fatturato di almeno 16 milioni di euro. Da sole, queste realtà, rappresentano un fatturato pari a 21,8 miliardi di euro, oltre la metà del giro d’affari dell’intero sistema produttivo monitorato da FederlegnoArredo, di cui 9 miliardi realizzati all’estero.
L’analisi di Mediobanca mette in evidenza alcuni dati significativi, che danno il polso sullo stato di solidità del settore. Tra il 2016 e il 2017 i ricavi di queste 330 società è aumentato del 4,4%, quota che sale al 5% se si prendono in considerazione le sole aziende produttive. Allargando l’indagine al periodo 2013-2017, inoltre, Mediobanca rileva la forte diminuzione dell’incidenza del debito finanziario sui mezzi propri, scesa in cinque anni dall’80,3% al 54,5%. Nello stesso periodo, spiegano dal centro studi, la liquidità è aumentata dal 31% al 50,6%. E la conferma della crescente affidabilità creditizia delle imprese è testimoniata dall’aumento del punteggio di credit scoring calcolato dall’istituto, aumentato di 14 punti per le aziende più solide. Anche sul fronte dell’occupazione le notizie sono positive: le 330 imprese considerate davano lavoro nel 2017 a 82mila dipendenti, il 6,5% in più rispetto al 2013, con incrementi particolarmente sensibili per le realtà commerciali (+16,8%) e, nel mondo produttivo, per i gruppi specializzati in arredi per uffici e spazi pubblici, per il contract o per il navale.
Numeri che dipendono in parte dal buon andamento del mercato in questi ultimi anni, spiegano da Mediobanca, ma anche dalla capacità delle aziende italiane di specializzarsi in nicchie produttive e sull’alto di gamma, facendo leva sul brand made in Italy. Tra i leader di mercato, tuttavia, a salire sul podio delle vendite di mobili sono due player posizionati sul medio di gamma e rivolti al mass market: Ikea Italia, con 1,8 miliardi di ricavi nel 2017 (+1,3% sul 2016) e Mondo Convenienza (gruppo Edil Tre Costruzioni) con 1,1 miliardi (+5,8%).
© Riproduzione riservata