Economia

Il futuro del design è nell’innovazione dei materiali

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visto al salone

Il futuro del design è nell’innovazione dei materiali

A chi teorizza che il design è morto, che tutto è stato detto e fatto negli anni d’oro dei grandi maestri, consigliamo un giro tra gli stand del Salone di Milano soffermandosi non solo sulle forme, ma anche sui materiali con cui sono realizzati i nuovi prodotti. È da qui – dalla ricerca sui materiali – che arrivano probabilmente le sperimentazioni più interessanti, capaci anche di aprire nuove applicazioni e sviluppi progettuali.

Nello stand di Magis, ad esempio, si fa notare Vela, la prima sedia mai realizzata in magnesio, commissionata dall’azienda veneta a una giovane coppia di designer israeliani, Gilli Kuchik e Ran Amitai. Il magnesio ha le stesse caratteristiche meccaniche e di funzionalità dell’alluminio , ma pesa il 30% in meno e questo ha permesso di creare una sedia molto leggera, ma anche durevole e sostenibile (è riciclabile al 100%), pensata per caffè, ristoranti e spazi pubblici che necessitano di una seduta leggera e impilabile.

Sulla sostenibilità ha lavorato anche Kartell, che al Salone presenta il primo mobile realizzato con l’innovativa plastica, naturale al 100%, di Bio-On, realtà specializzata nel settore delle bioblastiche con cui l’azienda del design ha avviato una stretta partnership acquisendone una quota. Kartell ha scelto uno dei pezzi più rappresentativi della sua storia, il mobile contenitore componibile disegnato nel 1967 da Anna Castelli Ferrari, e realizzarne questa versione eco-sostenibile.

Nel mondo dell’ufficio, Tecno ha avviato una collaborazione con Anemotech, società che sviluppa tecnologie pensate per il benessere delle persone e che ha ideato theBreath, un materiale tessile in grado di assorbire le sostanze inquinanti presenti nell’aria. Tecno ha integrato questo tessuto all’interno di alcune sue proposte, rivestendo gli screen del sistema di tavoli Clavis. Anche il brand dell’illuminazione Olev ha lavorato su riduzione dell’inquinamento dell’aria e dei rumori, ricorrendo all’uso di licheni naturali per realizzare i pannelli fonoassorbenti della nuova lampada Poly Esagono Soundless.

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