Economia

In arrivo il bonus per le imprese che partecipano alle fiere

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In arrivo il bonus per le imprese che partecipano alle fiere

A sorpresa, nel «decreto legge crescita», spunta un pacchetto di norme per l’export. Gli articoli, aggiuntivi rispetto alla bozza iniziale del provvedimento, sono arrivati sul tavolo di Palazzo Chigi direttamente giovedì sera durante il consiglio dei ministri. Il provvedimento è stato approvato «salvo intese» e ciò vuol dire che in questi giorni è ancora oggetto di ultime valutazioni tecniche. Ma le misure sull’export sono giudicate prioritarie dal ministero dello Sviluppo economico e, anche se non dovessero entrare subito nel Dl, è probabile che vengano comunque riproposte come emendamenti nell’iter parlamentare.

La principale novità è l’arrivo di un credito di imposta triennale per la partecipazione delle Pmi a fiere internazionali di settore organizzate in Italia. Il beneficio fiscale verrebbe riconosciuto nella misura del 30% delle spese sostenute fino a un massimo di 180mila euro. L’accesso per le imprese sarebbe possibile fino all’esaurimento dell’importo massimo, fissato in 80 milioni per il 2020, 80 milioni per il 2021 e altrettanti per il 2022.

L’intervento andrebbe a coprire spese per l’affitto e l’allestimento degli spazi espositivi, le attività pubblicitarie, di promozione e comunicazione connesse alla partecipazione. Prevista la ripartizione del credito d’imposta in tre quote annuali di pari importo, nel rispetto dei limiti del regime Ue “de minimis”. Dovrebbe poi essere un decreto dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Economia, a definire nel dettaglio le tipologie di interventi ammessi al beneficio, le procedure di ammissione e l’elenco delle fiere.

Fondi «394» e Venture capital
Si interviene poi su due misure per l’internazionalizzazione già esistenti, ampliandone il raggio d’azione geografico. Il Fondo rotativo 394/1981, diretto alla concessione di finanziamenti agevolati, verrà esteso anche ai Paesi dell’Unione europea mentre oggi opera solo per operazioni in mercati extra Ue.

Al contrario, il Fondo di venture capital gestito dalla Simest sarà esteso a tutti i Paesi extra Ue o appartenenti allo Spazio economico europeo, mentre attualmente la sua attività è limitata solo a alcune aree. Con la novità del decreto potrà ad esempio operare anche nel mercato degli Usa, in Medio Oriente e in Vietnam. Ma c’è anche un cambiamento operativo: il Fondo potrà intervenire oltre che nell’acquisizione di quote di partecipazione al capitale di società estere, anche nella sottoscrizione di strumenti finanziari o partecipativi, incluso il finanziamento soci.

Il Piano promozionale made in Italy
Nel pacchetto rientra anche la stabilizzazione del Piano straordinario made in Italy. In realtà il Piano, previsto dal decreto Sblocca Italia del 2014, di anno in anno è stato sempre rinnovato (per il 2019 dispone complessivamente di 140 milioni di euro). Tuttavia, con la norma ideata per il Dl crescita, che parla esplicitamente di un Piano «da adottare annualmente», il ministero dello Sviluppo sembra volerne suggellare la continuità. Una novità è rappresentata dai soggetti che devono attuare il Piano: la norma chiama in causa, oltre all’Agenzia Ice, anche le camere di commercio e le associazioni imprenditoriali.

Parallelamente però il decreto nella versione attuale - in attesa della conferma in Gazzetta Ufficiale - autorizza l’Ice all’assunzione a tempo indeterminato, tramite concorso, di 65 unità di personale (per arrivare a una pianta organica di 520 unità), anche in riferimento a nuove iniziative di supporto per l’internazionalizzazione orientate alla digitalizzazione, al commercio online e alla protezione del made in Italy tramite le tecnologie smart label e blockchain.

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