Dal parmigiano reggiano alle camicie su misura fino all’artigianato innovativo che crea tavolini, cinture, portachiavi riciclando materiale di scarto o realizza orologi da parete trasformando i vecchi 33 giri in vinile. C’è anche il meglio del made in Italy e dell’innovazione artigianale nel sempre più nutrito drappello di micro, piccole e medie aziende che hanno scelto la vetrina virtuale di Amazon per vendere nel mondo. Gli ultimi dati del colosso fondato da Jeff Bezos per l’Italia che saranno diffusi oggi mostrano una crescita esponenziale delle Pmi italiane che nel 2018 hanno raggiunto quota 12mila (erano 10mila l’anno prima). Con un aumento del giro d’affari di questo nuovo canale dell’export ancora non molto battuto dalle nostre imprese - spesso ancora restie ad affacciarsi al mondo dell’e-commerce - che solo per Amazon ha raggiunto la cifra tonda di 500 milioni. Un numero importante che diventa più pesante se si considera la crescita degli ultimi anni che corre a una media del 50% - nel 2017 l’export con Amazon delle nostre Pmi si era infatti fermato ai 350 milioni - e che fa presagire la possibilità di superare il miliardo di euro di beni italiani esportati nel mondo entro il 2020. Una cifra più che verosimile visto che alcuni dei nostri vicini in Europa hanno performance molto migliori: tra tutti Inghilterra e Germania dove Amazon è presente da 20 anni (in Italia dal 2010) e dove il volume dei beni esportati ha superato in entrambi i Paesi i 2 miliardi. Dietro di noi Francia e Spagna che nel 2017 hanno raggiunto i 250 milioni di export online attraverso Amazon.
Le 12mila Pmi italiane presenti nella piattaforma del’e-commerce si distribuiscono in modo abbastanza omogeneo con una prevalenza del Nord dove ci sono il 42% delle imprese che vendono su Amazon, seguite dal Sud e dalla Isole (35%) e dal Centro (23%). Con le destinazioni dei beni che nella stragrande maggioranza dei casi sono Europa e Stati Uniti. E con oltre il 50% delle Pmi che oltre a sfruttare la visibilità della vetrina Amazon impiega anche i servizi di logistica del colosso dell’e-commerce che ha fatto della sua capacità di spedire la merce in tempi brevi e fino agli angoli più sperduti del pianeta il suo punto di forza: anche qui i numeri sono in crescita con il 35% in più di aziende che nel 2018 ha scelto di utilizzare i servizi logistici del gigante web. Per molte aziende, soprattutto quelle piccole, l’e-commerce - che nel 2018 ha raggiunto complessivamente nel mondo il valore di 2.500 miliardi di euro crescendo del 20% - può spesso essere l’unica via per esplorare confini altrimenti inarrivabili sfruttando appunto portali e logistica dei grandi marketplace internazionali. Una opportunità fiutata ovviamente anche da un player come Amazon che non a caso ha già avviato una vetrina made in Italy presente oltre che sulla piattaforma italiana anche su quella spagnola, inglese, tedesca e francese oltre che su quella generale (Amazon. com) per fornire un canale preferenziali ai nostri prodotti simbolo. Le categorie ad oggi disponibili sono 11 con un forte focus su food, fashion e design (il cibo sicuramente è la presenza più forte). Al momento in questa vetrina sono presenti oltre 700 aziende artigianali per circa 70mila prodotti provenienti da aziende di Toscana, Sardegna, Calabria, Piemonte, Sicilia e Campania (l’Emilia Romagna si aggiungerà presto) oltre che delle province di Bergamo e Vicenza. Una presenza frutto di accordi con le associazioni di categoria dei territori.
E così tra le storie di imprese artigianali che vendono su Amazon i prodotti simbolo del made in Italy c’è per esempio quella della Latteria Due Madonne di Reggio Emilia - azienda con una decina di dipendenti e 250 mucche da mungitura - che vende il suo Parmigiano reggiano nel mondo da fine 2015 sulla piattaforma di e-commerce. Nel solco della migliore tradizione del made in Italy anche la storia dell’Atelier Boldetti di Torino che confeziona abiti su misura per uomo e donna. Ma tra i seller italiani di Amazon ci sono anche artigiani innovativi: è il caso della storia del viterbese Francesco Ioppolo di Vinyluse che trasforma i vecchi 33 giri in orologi da parete, con i quali è diventato uno degli artigiani bestseller della vetrina Made in Italy di Amazon, in Italia e all’estero. Oppure il caso di Artefizio, impresa artigianale alle porte di Bologna che crea oggetti di design come tavolini, cinture, portachiavi o sandali da copertoni, scarti del legno ed altri materiali usati grazie alla tecnica dell’up-recycling.
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