Economia

Falsa grappa tedesca, Ue in campo

  • Abbonati
  • Accedi
MADE IN ITALY

Falsa grappa tedesca, Ue in campo

La europarlamentare leghista Mara Bizzotto ha presentato alla commissione Ue una interrogazione con cui chiede come si intenda rafforzare la tutela di prodotti ad indicazione geografica Grappa per contrastare i tentativi di imitazione fraudolenta di eccellenze made in Italy. Lo spunto giunge dalla segnalazione da parte del distillatore Roberto Castagner, amministratore delegato della distilleria Castagner di Vazzola in provincia di Treviso, che produce l’omonima grappa. Castagner ha reso noto che in Germania viene prodotta e commercializzata la Grappagner, una grappa ottenuta da vinacce usate per lo champagne. Il produttore della grappa Castagner e AssoDistil (Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli e acquaviti) ritengono che la grappa tedesca Grappagner sia un caso di imitazione fraudolenta di un’eccellenza italiana, un fenomeno definito «Italian sounding». Questo tipo di contraffazione genererebbe una concorrenza sleale nei confronti del produttore italiano, danneggiando i consumatori che vengono ingannati da una denominazione che ricorda il prodotto made in Italy: la I.G. Grappa può essere prodotta solo in Italia da vinacce italiane ed è vietato l’uso improprio delle denominazioni di origine protetta. Va anche considerato che la Germania rappresenta un importante mercato di destinazione per questa eccellenza italiana, in quanto assorbe oltre il 50 % delle esportazioni di grappa.

Alla Commissione europea Bizzotto chiede anche se intenda attivarsi presso il governo tedesco per bloccare la produzione e la commercializzazione del prodotto contraffatto Grappagner. Per Castagner l’intervento dell’europarlamentare «è la dimostrazione che quando si fa squadra e intervengono tempestivamente le istituzioni, il sistema paese funziona».

Interventi necessari a maggiore ragione in un mercato che sta dando buoni risco0ntri per i distillati. Secondo lo stesso Castagner il recente Vinitaly 2019 ha fatto emergere segnali positivi, che, «se raccolti subito – dice - potranno ridarci slancio. Sul fronte delle esportazioni la Cina si sta avvicinando come non mai ai prodotti italiani e l’accordo raggiunto di recente fra tra Cina ed Italia è un grande accordo commerciale. La richiesta imprescindibile di questi importatori – prosegue - è avere la disponibilità dei produttori italiani aa investire in manifestazioni con i migliori opinion leader cinesi per presentare, in modo continuativo e nel tempo i nostri prodotti, affiancando i loro venditori ai nostri, in modo da vendere non solo prodotto ma anche conoscenza e cultura del bere Italiano. E in questo – conclude - – il supporto alle imprese italiane di Ice, sistema camerale e rete diplomatica potranno rivelarsi fondamentali».

© Riproduzione riservata