Comincia a prendere forma il piano del governo per i commissariamenti di opere previsti dal decreto sbloccacantieri. Le prime 66 opere pronte per entrare nel «piano Conte» arrivano da Rete ferroviaria italiana (Rfi) e Anas: sono le opere più strategiche e di maggiori dimensioni di un piano di accelerazione degli investimenti che il gruppo Fs ha varato con il nuovo piano industriale 2019-2023. In tutto sono interessati da questo “piano-turbo” 1.600 cantieri (1.000 di Rfi, 600 di Anas) con una spesa aggiuntiva di investimento (accelerazione) di 3,7 miliardi (1,7 di Rfi, 2 di Anas) nel biennio 2019-2020.
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C’è da scommettere che le opere Fs faranno la parte del leone nei piani attuativi dello sbloccacantieri, come ha implicitamente confermato il 10 maggio il premier, Giuseppe Conte, ricordando che le Fs «sono un perno essenziale per lo sviluppo del Paese». Ed è proprio sugli investimenti che l’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, ha individuato la chiave del piano industriale 2019-2023 con una spesa complessiva di 58 miliardi di cui 42 sulle infrastrutture.
Tornando allo sbloccacantieri, il 70% dei cantieri accelerati riguarda piccoli interventi di manutenzione ma il cuore del piano di accelerazione di Fs sono trenta lotti di Rfi e 36 di Anas di maggiori dimensioni e più maturi sul piano progettuale. Opere per cui è necessario accelerare l’iter di autorizzazioni, pareri, concerti. Questi interventi sono accompagnati infatti da una proposta di commissariamento che ora dovranno vagliare il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, e il premier.
In realtà, da quanto hanno detto il 10 maggio alla presentazione del piano industriale Fs tutti gli interessati (il ministro, il premier, e l’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti) su questo elenco governo e società del gruppo Fs hanno già lavorato molto insieme e il piano delle 66 opere è di fatto già concordato. Per avere il quadro definitivo bisognerà comunque attendere i decreti che Conte firmerà - subito dopo la conversione del Dl sbloccacantieri - per individuare le opere e nominare i commissari. In prevalenza i commissari saranno gli stessi amministratori delegati di Rfi, Maurizio Gentile, e di Anas, Massimo Simonini, o loro diretti incaricati, sul modello di quanto già successo con la ferrovia veloce Napoli-Bari.
Fra le 30 opere di Rfi ci sono tutti i grandi assi ferroviari, dal Terzo valico dei Giovi (per cui viene proposto un commissario unico con il nodo di Genova) all’Alta velocità Brescia-Padova (che avrà comunque bisogno di un adeguamento progettuale dopo la conclusione dell’analisi costi-benefici) al tunnel del Brennero (e relativi collegamenti verso Verona) ma anche numerosi interventi sulla rete tradizionale dal raddoppio della Mantova-Cremona-Codogno alla Gallarate-Rho al raddoppio della Aprilia-Campoleone, dal raddoppio dell’Adriatica sul tratto Pescara-Bari alla Ferrandina-Matera, dal ripristino della Palermo-Trapani (via Milo) per ridurre i tempi di percorrenza da 4 ore a poco più di una.
Diffusi anche i 36 interventi Anas da sbloccare e accelerare, dalla variante Tremezzina in provincia di Como al raccordo autostradale tra la A4 e la Val Trompia, dalla Galleria Guinza sulla Orte-Fano al collegamento fra il porto di Civitavecchia al nodo intermodale di Orte. Per le strade, però, prevale nettamente il Mezzogiorno anche per il contributo dei finanziamenti del Fondo sviluppo coesione: dal tronco della statale 16 Bari-Mola di Bari al raccordo Salerno-Avellino, dalla tratta Teramo-Mare sulla Ss 80 al corridoio plurimodale Maglie-Santa Maria di Leuca all’adeguamento della Statale Jonica con il viadotto Coseri Sibari, dalla Palermo-Agrigento sulla statale 189 alla statale 121 Palermo-rotatoria Bolognetta alla Alghero-Sassari con il primo lotto da Alghero a Olmedo.
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