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Raee, una “miniera” di 310mila tonnellate di…

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Raee, una “miniera” di 310mila tonnellate di elettrodomestici. Ecco chi ricicla e quanto

Nel 2018 sono state 310.610 le tonnellate di Raee domestici gestiti complessivamente nel sistema “formale” italiano. Il report 2018 del sistema Raee – che monitora e gestisce i rifiuti elettrici ed elettronici – rileva anche un incremento di quasi 5 punti percentuali rispetto al 2017, con una raccolta procapite di 5,14 kg.

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Delle oltre 310mila tonnellate raccolte su tutto il territorio nazionale, circa un terzo è rappresentato dal cosiddetto segmento R2, che raggruppa i “grandi bianchi”: lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni. Il segmento R1 – frigoriferi, congelatori, condizionatori – supera le 84mila tonnellate ed è il secondo comparto per importanza. Un peso minore nel panorama generale dei Raee è rappresentato dai piccoli elettrodomestici (R4), che assommano a circa 63mila tonnellate, ta tv e monitori (R3), con quasi 60mila tonnellate e dal segmento R5, che rappresenta le sorgenti luminose e ha fatto registrare una raccolta di poco inferiore alle 2mila tonnellate.

I dati a livello territoriale
A livello territoriale è il Nord a fare la parte del leone, con dati in crescita e una raccolta che nel 2018 ha superato le 171mila tonnellate, contro le 165mila del 2017. Centro e Sud e Isole quasi si equivalgono, con la prima circoscrizione che arriva a quasi 70mila tonnellate di raccolta, e la seconda che supera le 68mila. Per quanto riguarda la raccolta procapite spicca la Valle d’Aosta, con circa 10,5 kg a persona, mentre in fondo alla classifica si installa la Sicilia, con 2,89 kg. I dati si riflettono anche a livello di macroaree: a fronte di un dato medio italiano che – come detto – supera i 5 kg a persona, Sud e isole si fermano poco sopra i 3 kg, il Centro arriva a 5,30 kg a persona e il nord tocca i 6,17, nonostante, in questo caso, la frenata fatta registrare dal dato piemontese: 4,95 kg per abitante, -4,53% rispetto al 2017; una delle tre regione italiane con questo trend negativo: le altre sono il Molise (-8,65%) e l’Umbria (-0,11%).

Il mondo variegato dei sistemi collettivi di raccolta
Molto eterogenea è anche la fotografia per quanto riguarda la raccolta dal punto di vista dei cosiddetti sistemi collettivi: i vari consorzi operanti in varie parti d’Italia. Si va da grandi numeri come quelli di Ecodom – con 105mila tonnellate, oltre un terzo del totale equivalenti a un risparmio di 808mila tonnellate di Co2 e a 130 milioni di kWh – e di Remedia – con più di 102mila tonnellate – che insieme rappresentano il 65% del totale, a realtà minori, tra le quali soltanto un paio superano le 20mila tonnellate annue (Ecolight e European Recycling platform). Tra le 10 e le 20mila tonnellate di raccolta e gestione si trovano Cobat e Eco Ped, mentre tutte le altre nove realtà hanno numeri al di sotto.

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La tematica del riciclo dei rifiuti diventa sempre più di stretta attualità con la crescente sensibilizzazione legata al cambiamento climatico. «Siamo davanti a un bivio – sottolinea Maurizio Bernardi, presidente di Ecodom –: non abbiamo un pianeta di riserva, dobbiamo imparare molto rapidamente a non sprecare risorse e dobbiamo rapidamente passare dalla teoria alla pratica dell’Economia Circolare. Ce lo hanno insegnato le nostre ragazze e i nostri ragazzi, scendendo nelle piazze nei “Fridays for future”. E, nell’enciclica “Laudato Sì”, lo ha ricordato Papa Francesco».

Il confronto tra Italia e resto d’Europa
Sulle tematiche legate al riciclo dei rifiuti e all’economia circolare ad esso connessa è in programma l’11 giugno a Roma l’appuntamento “Raee – Sei nazioni a Confronto” quando si confronteranno le esperienze e i risultati di Italia, Regno Unito, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda.

Scorrendo i dati del Rapporto Raee 2018 si scopre che l’Italia, con la Spagna, ha un consumo di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) significativamente più basso che negli altri Paesi: 13,44 kg ad abitante in Italia e 12,37 in Spagna, contro 23,48 kg procapite della Francia, i 21,71 della Germania e i 20,16 dell’Inghilterra. Questi stessi Paesi, però, vantano anche una raccolta procapite più elevata: nel 2017 l’Italia registrava 4,94 kg per abitante, la Spagna 5,31, l’Inghilterra 7,98 kg per abitante, la Germania (i suoi dati in questo caso sono relativi al 2016) 9,76, la Francia era sopra i 10 kg per abitante.

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