Il riassetto azionario intragenerazionale è stato complettao lo scorso anno. Nel frattempo nell’azienda vinicola che ha segnato la storia della Franciacorta sta entrando la terza generazione della famiglia Ziliani. Ed Arturo, che con il fratello e la sorella, guida oggi l’azienda di Palazzo Lana di Borgonato Corte Franca (Brescia) ha fato il punto sulle strategie a Milano, nel corso della presentazione del Franciacorta Berlucchi 61 Blanc de blancs 2012 presso Identità golose.
Il 2018 si è chiuso con un giro d’affari di 43 milioni ed una produzione intorno ai 4 milioni di bottiglie. Attualmente alcuni segmenti di mercato stanno crescendo a due cifre e per la fine del 2019 (gli ultimi due mesi sono cruciali per le bollicine) si prevede che il giro d’affari si avvicini ulteriormente verso quota 50 milioni. «La produzione resta però stabile - commenta Ziliani - puntiamo soprattutto sulla qualità piuttosto che sui volumi».
Nell’occasione Ziliani ha presentato l’ultimo ingresso nella linea Nature, contraddistinta da prodotti di élite. Come detto si tratta del Blanc de blancs 2012, ovverto un Franciacorta millesimato, prodotto solo con uve chardonnay provenienti da cuore di un unico vigneto di proprietà in località Arzelle. Un vigneto «arso dal sole» (questo il significato del luogo nel dialetto locale) che dona uve particolamente gradevoli che Berlucchi propone a dosaggio zero, 66 mesi sui lieviti e cinque mesi di affinamento in bottiglia dopo la sboccatura (dicembre 2018). Un prodotto che si impone per freschezza, linearità di lettura ed esperienza enogastronomica. Il Blanc de blancs va ad aggiungersi al Nature Rosé (100% Pinot nero) 2012 e al Berlucchi 61 Nature 2012 (70% Chardonnay e 30% Pinot nero).
Berlucchi sta poi investendo massicciamente sulle produzioni biologiche.
«Crediamo molto nell’enoturismo - aggiunge Ziliani - oggi ospitiamo almeno 25mila visitatori l’anno e gli arrivi dall’estero sono in netta crescita. Guardiamo con estrema attenzione al cicloturismo».
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