Oltre 36 anni fa Brian Eno, con la collaborazione di suo fratello Roger e Daniel Lanois, realizzò la colonna sonora per Apollo
(poi ribattezzato, all’uscita, nel
1989, For all mankind), documentario di Al Reinert, candidato all’Oscar, che raccontava con le straordinarie immagini della Nasa, le prime missioni
dell’uomo sulla Luna. A 50 anni dal primo «approdo», quelle musiche saranno protagoniste a Matera, capitale europea della
cultura, il 18 luglio, nel concerto multimediale Apollo Soundtrack che porterà sul palco della Cava del Sole la band britannica degli Icebreaker, con Roger Eno, il chitarrista steel B.J Cole
e la violoncellista islandese Gyda Valtysdottir. Senza escludere la possibilità che all’ultimo si aggiunga all’ensemble anche
Brian Eno.
L’iniziativa nasce da un progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019, sostenuta da Leonardo, azienda leader a livello mondiale nel settore dell’Alta Tecnologia, protagonista con le proprie tecnologie di alcune delle più importanti missioni spaziali degli ultimi anni e presente a Matera nel Centro Spaziale. Ad accompagnare le note «a gravità zero» ci saranno le spettacolari immagini satellitari acquisite dal Centro Spaziale di Matera, che a settembre saranno anche al centro di una mostra, Mediterranea. «Non vedo l’ora di suonare a Matera», dice in collegamento telefonico Roger Eno, fratello minore del leggendario Brian. «Ora sono nel mio studio e sto facendo musica, in una giornata triste per l’Inghilterra, climaticamente e non solo... Scusate per la Brexit».
Lo spettacolo che per la prima volta viene eseguito fuori dalla Gran Bretagna «durerà in tutto due ore e vi si potrà accedere con il passaporto di cittadinanza temporanea di Matera che consente di partecipare a tutti gli eventi di Matera 2019 a 19 euro», spiega Paolo Verri, direttore della fondazione Matera Basilicata 2019. «Sarà anche l’occasione per rendere omaggio a Rocco Petrone, figlio di migranti lucani che ha supervisionato i lanci della Nasa e dell’intero Programma Apollo». Per James Poke, cofondatore degli Icebreaker, gruppo britannico di 12 elementi che ha già eseguito negli anni Apollo Soundtrack nella versione concertistica riarrangiata dal compositore scelto da Brian Eno, il sudcoreano, Wujun Lee, «l’interazione tra spazio, scienza e musica è molto interessante. Infatti stiamo parlando anche con l’agenzia spaziale in Olanda, per un progetto da realizzare l’anno prossimo. Molti pensano che la scienza sia separata dall’espressione artistica, ma non è così. Servono le stesse discipline, creatività e immaginazione».
«Non potevamo mancare - commenta Raffaella Luglini, chief stakeholder officer di Leonardo di Leonardo - a un evento unico come quello di Matera Capitale europea della cultura 2019, Leonardo è presente già dal 1994 nel centro spaziale di Matera, tramite Telespazio. Siamo anche vicini di casa, ma partner fortemente legati, con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) che opera il Centro di geodesia. Ecco perché siamo qui. Perché crediamo fortemente che l’incontro tra mondi ed esperienze differenti crei l’alchimia necessaria per realizzare imprese straordinarie, come quella celebrata dall’evento Apollo Soundtrack».
© Riproduzione riservata