Come richiesto dalla prescrizione Aia, ArcelorMittal ha completato nei tempi
previsti la copertura della discarica per rifiuti non pericolosi
“G2”, che si trova nell'area Mater Gratiae a Taranto. Lo ha comunicato oggi l'azienda con una nota: la superficie interessata
è di 120.000 metri quadrati, suddivisa su quattro livelli di terrazzamento, ognuno dei
quali dotato di viabilità e sistema di raccolta delle acque
piovane che convoglia le piogge in vasche circa 5mila metri cubi, capaci
di suddividere le acque che possono essere utilizzate per l'irrigazione.
Per l’intervento di capping finale sono stati investiti di circa 4 milioni di euro e sono state coinvolte otto aziende pugliesi.
La copertura, come stabilito dalla normativa, è stata realizzata con otto strati: un primo strato in frantumato, uno di impermeabilizzazione
in argilla, un geotessile di protezione, uno strato di drenaggio in frantumato calcareo, un ulteriore geotessile di separazione
dello strato e, infine, uno strato di terreno vegetale di un metro. Alberi e
piante compatibili con la macchia mediterranea completeranno la
copertura.
L’Ilva resta però nell’occhio del ciclone. Proprio nei giorni scorsi il V Rapporto dell’Associazione italiana di epidemiologia ha segnalato che tra il 2002 e il 2015 sono stati osservati 600 casi di neonati con malformazione congenita, con una prevalenza decisamente superiore alla media regionale. Mentre i sindacati e i lavoratori dell’Ilva si sono trovati di fronte alla richiesta di ArcelorMittal della cassa integrazione per 1.400 dipendenti dell’Ilva per 13 settimane, a partire dal 1° di luglio.
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