Farmaceutica anzitutto. E poi abbigliamento e macchinari. Da questi tre settori arriva il traino principale per le vendite oltreconfine di aprile, che lievitano in media del 5,8%, per effetto di un progresso robusto visibile sia in Europa che nelle aree extra-Ue.
Progresso che spinge vero l’alto la media annua, finora non particolarmente brillante, risalita però con l’ultimo dato a +2,6% nel periodo gennaio-aprile.
In termini geografici, con l’eccezione di Turchia e Medio Oriente, i progressi sono diffusi, con acquisti crescente anche nei nostri primi due mercati di sbocco, Germania (+3%) e Francia (+3,9%).
La miglior performance è però del Belgio (+14,3%), per effetto in particolare del comparto farmaceutico, che nel mese piazza una crescita del 39,1%, miglior performance tra tutte le aree monitorate dall’Istat anche grazie al più che raddoppio delle vendite negli Stati Uniti.
Si esaurisce invece la “sbornia” innescata da Brexit, il boom di export verso il Regno Unito verificato a a febbraio e soprattutto marzo, innescato dal timore di un no-deal. Ipotesi che ha spinto le aziende (in particolare nella farmaceutica) a gonfiare i magazzini per non incappare nell’eventuale caos successivo alle frontiere. Ad aprile (dopo aver acquisito il rinvio e la prosecuzione delle trattative), il mercato si stabilizza, con una crescita del 3,4% e una farmaceutica che storna in modo lieve (-3,6%).
Prosegue il momento d’oro del comparto alimentare, che accelera rispetto all’avvio del 2019 e cresce nel mese del 13,3%: da gennaio l’avanzo commerciale di settore sfiora i due miliardi di euro.
Resta invece evidente la debolezza dell’auto, settore che anche ad aprile cede terreno (-10,2%), in linea con quanto si era già visto nel primo trimestre. Per effetto in particolare dei crolli in Cina e Stati Uniti, dove i cali sono rispettivamente del 36,2 e del 25%.
Con il dato di aprile migliora leggermente il bilancio italiano dell’export, in grado così di superare nel primo quadrimestre le performance di Germania e Spagna, restando tuttavia al di sotto di quanto realizzato da Francia e Regno Unito.
Si stima che il surplus commerciale complessivo diminuisca di 101 milioni di euro (da +2.985 milioni ad aprile 2018 a +2.885 milioni ad aprile 2019). Nei primi quattro mesi dell'anno l'avanzo commerciale raggiunge 11.027 milioni, mezzo miliardo in più rispetto allo stesso periodo del 2018.
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