Tanto tuonò che piovve. Dopo l’annuncio, nei giorni scorsi, dell’addio allo scalo di Cagliari (ratificato lunedì dall’assemblea
dei soci), da parte della Cict, la società del gruppo Contship che gestisce il terminal container del porto canale, e gli
allarmi lanciati, per mesi, dai lavoratori, arriva l’avviso ai sindacati e alle istituzioni dell’avvio delle procedura di
licenziamento per i 210 addetti diretti di Cict che lavorano sulle banchine.
Immediata la reazione dei sindacati: domani alle 11 è previsto un sit-in davanti al consiglio regionale, non solo per gli addetti Cict, ma anche per i colleghi licenziati, o sulla strada del licenziamento, di altre aziende in crisi.
«Chiediamo - dice William Zonca, segretario regionale della Uiltrasporti che la situazione sia gestita al pari di grandi realtà
industriali come l’ex Alcoa, perché sono in ballo centinaia di posti di lavoro con enormi ricadute economiche sul territorio.
Non vogliamo ammortizzatori sociali ma sviluppo e futuro per il porto di Cagliari». Da tempo, la compagnia Hapag Lloyd, il
cliente su cui si reggeva il terminal, aveva comunicato di non poter più far scalo a Cagliari.
«A fronte delle interlocuzioni degli ultimi giorni», afferma il segretario nazionale della Filt-Cgil, Natale Colombo, questo «è un risultato prodotto dal ministro dei Trasporti e dalle istituzioni, che non hanno coinvolto il sindacato, in totale dispregio dello stesso contratto nazionale, e quindi della precisa volontà di superare i soggetti deputati a rappresentare i lavoratori. È una presa in giro per tutto il personale dipendente di Cict, sempre richiamato al senso di responsabilità, mentre irresponsabilmente si è partorito il licenziamento di tutti».
Contship, di recente, ha ceduto a Msc la propria quota nella società di gestione di un altro treminal container di transhipment:
quello di Gioia Tauro. «Dopo Gioia - prosegue Colombo - Contship Italia abbandona anche Cagliari e nessun ministro interviene,
nonostante le nostre grida di allarme lanciate già da un anno».
Colombo sottolinea che «ancora una volta si dà uno schiaffo violento al lavoro e ai lavoratori, dopo aver utilizzato fondi
pubblici e incentivi a vario titolo. Il Mit ed il Mise non possono continuare a sfuggire alle proprie responsabilità ed è
su queste priorità che si misura la loro capacità di azione».
Secondo il segretario della Filt, «è urgente una specifica sede di confronto che, al di fuori della procedura, analizzi nel
merito le vere criticità di Cagliari che stanno soprattutto dentro la strategia del gruppo Contship per il nostro Paese».
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