Schiarita sulla vicenda Piaggio Aero: il Governo, assicura, scadenzati da qui a fine anno, contratti all’azienda per quasi 700 milioni e il commissario straordinario, Vincenzo Nicastro, sottolinea che «la definizione puntuale delle esigenze operative delle Forze armate italiane e la disponibilità delle relative coperture finanziarie comunicateci a Roma (ieri, nel corso di un incontro al ministero dello Sviluppo economico, ndr) ci permettono di ripartire». Più scettici i sindacati, che denunciano tempi troppo lunghi.
In sostanza il Governo ha assicurato, per quanto riguarda la parte motoristica, oltre alle commesse per 18 milioni di euro già operative, altri 15 milioni di contratti già stipulati nonché contratti per 167 milioni (129 più 38) entro il 30 giugno. Su versante velivoli, ci sono 160 milioni per un sistema di drone P1HH, con l’approvazione del relativo decreto prevista per la prima o seconda settimana di luglio; nonché 260 milioni per il retrofit di 19 aerei P180 e l’acquisto di 9 nuovi P180 da parte delle Forze armate; infine 96 milioni, entro la fine di settembre 2019, per il supporto logistico sulla flotta P180. In tutto, quindi, 698 milioni, che diventano 716 se si contano i contratti per 18 milioni già resi operativi sui motori. Si tratta di una cifra che si avvicina molto a quella a suo tempo stanziata dal Governo Gentiloni (776 milioni) per il rilancio di Piaggio.
Nella riunione romana è anche emerso che le manifestazioni di interesse per Piaggio Aero sono aumentate da 39 a 40; di queste 20 provengono da gruppi industriali, 12 sono di fondi di investimento o soggetti finanziari, 8 sono ritenute offerte non credibili. Delle 40 manifestazioni d’interesse 25 provengono dall’area Emea; 10 dagli Usa; 2 dal Canada, una dalla Cina, una dal Giappone e una da Israele.
«Le tempistiche annunciate dal Governo, che prevedono la firma di nuovi contratti già entro la fine di questo mese - ha detto Nicastro - consentono di prevedere, allorché si entrerà in fase esecutiva, un graduale riassorbimento della forza lavoro, in particolare nel settore velivolistico, mentre potrà proseguire con maggiore forza l’impegno dell’azienda a riconquistare quote di mercato in tutti i settori in cui opera. Il percorso è ancora lungo, ma credo che abbiamo imboccato la strada giusta».
L’obiettivo, ha concluso il commissario, «è arrivare all’autunno prossimo con una società che possa attrarre un acquirente di primo livello: in quel periodo infatti partirà auspicabilmente il bando ufficiale per la vendita dell’azienda».
Il Governo, ha affermato il vice capo di gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, che ha presieduto il tavolo di confronto, «sta dimostrando con i fatti, mettendo in campo energie e risorse, di credere in questa azienda, con un piano ben definito di lungo periodo che sta permettendo il riavvio della catena produttiva con un primo riassorbimento dei lavoratori».
I sindacati, da parte loro, non nascondono qualche perplessità sull’operazione annunciata dal Governo. «Se da una parte abbiamo continuità di volumi sulla parte motoristica – dice Antonio Apa, segretario genovese della Uilm – i volumi arriveranno invece con ritardo per quanto riguarda la parte velivoli. Quindi su questo settore bisogna accorciare i tempi, anche perché il comparto è quello che maggiormente è interessato dalla cassa integrazione in atto in Piaggio. E se non arrivano le risorse la Cigs resterà costante o aumenterà». Secondo Alessandro Vella, segretario della Fim-Cisl ligure, il Governo «ha sottovalutato il fatto che, con le tempistiche annunciate, ci può essere un aumento della cassa già a partire da luglio».
Per il segretario genovese della Fiom- Cgil, Bruno Manganaro, «L’unica cosa concreta è una commessa sui motori e forse una seconda, e si tratta di commesse bloccate dopo l’avvio dell’amministrazione controllata. Nulla di certo ancora invece sui tempi per il retrofit dei P180: hanno fatto scendere le commesse da 10 a 9 ma i tempi sono lunghi e non se ne parla prima della fine dell’anno, così come le piattaforme per i droni da due sono diventate una».
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