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Termini Imerese, accordo raggiunto sulla cassa integrazione

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Stabilimento Blutec

Termini Imerese, accordo raggiunto sulla cassa integrazione

(Ansa)
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Accordo raggiunto a Roma tra la Regione siciliana e i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico sulla Cassa integrazione per i 690 lavoratori dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. La conferma arriva con una nota dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico e chiude un paio di ore di polemiche e scontri tra il movimento Cinque Stelle e il governo della Regione siciliana. In pratica alla Cassa integrazione per il 2019 vengono destinati 12 milioni provenienti dal Fondo di 20 milioni già finanziati per le due Aree di crisi complessa di Termini Imerese e di Gela e nel contempo il ministero del Lavoro si è impegnato a trovare la copertura per 30 milioni erogati nel 2017 e nel 2018 sempre per la cassa integrazione vincolata alla ristrutturazione azienda che però non è stata realizzata. Si apre insomma uno spiraglio anche se ora la palla passa al commissario giudiziario della Blutec Giuseppe Glorioso cui è affidato l’oneroso compito di rilanciare lo stabilimento industriale di Termini Imerese riportandolo alla produzione come da accordi iniziali.

Lunedì 24 giugno è, inoltre, in programma a Termine Imerese un tavolo tecnico dedicato allo sviluppo del territorio, presieduto dal vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial, con i sindaci, i rappresentanti della Regione e Invitalia.

Nel pomeriggio era stata diffusa una nota, attribuita a fonti del ministero del Lavoro guidato da Luigi Di Maio che accusava la Regione siciliana di no n voler mettere a disposizione 12 milioni di euro per la Cassa integrazione dei lavoratori di Termini Imerese. Fonti della Regione guidata da Nello Musumeci invece avevano fatto sapere ce non esisteva alcun problema a contribuire purché vi fosse contestualmente un impegno a rilanciare il polo industriale del comune del palermitano. Una richiesta che ribadiscono anche i sindacati: «Questo intervento ha scongiurato quello che poteva essere un problema drammatico per tutto il gruppo, del quale lo stabilimento di Termini costituisce una parte, seppur molto consistente. Come Fiom auspichiamo che l'erogazione degli ammortizzatori sociali, sul quale vigileremo, avvenga nel minor tempo possibile, tenendo presente che si tratta di lavoratori che da anni affrontano
sacrifici economici, dopo anni di crisi seguiti alla dismissione da parte di Fiat nel 2011. Inoltre, cercheremo una soluzione per i 62 lavoratori dell’indotto esclusi dal primo gennaio dagli ammortizzatori sociali- dicono Simone Marinelli e Roberto Mastrosimone, della Fiom- . Dopo l’atto di oggi è necessario utilizzare questo tempo per costruire un progetto concreto, a partire dal positivo lavoro messo in campo dal commissario e dall’intesa tra le istituzionilocali e il governo, trovando una soluzione per la reindustrializzazione dello stabilimento siciliano, anche attraverso una interlocuzione con Fca - aggiungono - Ridare vita allo stabilimento di Termini vuol dire non soltanto dar lavoro ai 691 lavoratori ex Fiat e agli oltre 300 dell’indotto ma a tutto un territorio».

Sul tema intanto sono intervenuti i due esponenti del governo Musumeci (l’assessore al Lavoro Antonio Scavone e quello alle Attività produttive Mimmo Turano) che erano presenti a Roma: «Mentre siamo al ministero per la vertenza Blutec leggiamo, increduli, una nota accreditata come “fonti ministeriali” secondo la quale la Regione Siciliana sarebbe pronta a non fare la sua parte per i lavoratori. Una balla ridicola per la quale chiediamo formalmente al ministro Di Maio un'immediata smentita - dicono di ue assessori -. Di Maio, come Toninelli cerca un capro espiatorio nella Regione per sfuggire alle proprie responsabilità. Per tutte le aree di crisi dell'Isola disponiamo di solo 18 milioni di euro e abbiamo assicurato di destinare le risorse necessarie per coprire la cassa integrazione per la Blutec per quest'anno, con l'impegno del ministero che nel 2020 le risorse saranno rimpinguate. Ma vogliamo anche sapere: cosa ha fatto lo Stato? Quali proposte ha per l'area? Dopo 7 anni il ministero continua a parlare di cassa integrazione e non di piani d'investimento. E' chiaro che la Regione farà la sua parte, ma il ministro dello Sviluppo economico continua a latitare nell'interlocuzione con Fca. Da tempo chiedevamo a Di Maio un incontro per concordare un piano di cofinanziamento del programma quadro, ma anche oggi la nostra richiesta è rimasta inascoltata. I primi a non volere piu assistenza sono proprio i lavoratori della Blutec».

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