Economia

Dossier Per le Pmi italiane lo smart working è uno strumento da scoprire

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    Dossier | N. 14 articoliSmart Working

    Per le Pmi italiane lo smart working č uno strumento da scoprire

    In Sāfilo, azienda padovana leader nell’eyewear di alta gamma, il lavoro agile č partito lo scorso aprile, con una fase sperimentale su base volontaria. Chi aderisce dedica il 20% del proprio orario a questa modalitā ed č dotato dall’azienda degli strumenti tecnologici necessari. L’obiettivo di Sāfilo č mantenere e attrarre talenti e collaboratori gestendo in modo diverso rispetto al passato il bilanciamento tra tempi di lavoro e di vita personale.

    Non solo Sāfilo si approccia allo smart working, ovvero pių orari flessibili e luoghi di lavoro esterni alla sede aziendale (o condivisi) per conciliare tempi di vita e di lavoro e migliorare la produttivitā: sono sempre pių numerose le aziende che adottano questo strumento di flessibilitā lavorativa, anche se ciō avviene pių nelle grandi imprese che nelle piccole. A Nordest, dove si mantiene alta la concentrazione di Pmi, nel 2015 solo il 6% delle aziende ha giā avviato progetti di smart working (5% il dato nazionale per le Pmi, 17% nelle grandi imprese). A queste si aggiunge il 24% di Pmi che sono in fase “esplorativa”, si apprestano cioč ad avviare progetti in futuro, e un altro 9% che ha introdotto informalmente logiche di flessibilitā e autonomia ma rivolte solo a particolari profili, ruoli o esigenze delle persone.

    Quasi quattro Pmi su dieci, quindi, stanno andando in modo strutturato o informale verso questo nuovo approccio all’organizzazione del lavoro. Oltre il 60%, perō, non ne conosce ancora cultura e modelli organizzativi o si dichiara non interessata.

    “ĢLa diffusione risulta limitata a causa di una cultura organizzativa ancora tradizionale e una mancata consapevolezza dei benefici ottenibiliģ”

    Fiorella Crespi, direttore dell’Osservatorio Smart Working - Politecnico di Milano 

    I dati, elaborati dal Politecnico di Milano, sono stati resi noti da Confindustria Padova durante un incontro sul tema dal titolo “Sm@rtworking. Il lavoro agile nel settore manifatturiero”. ĢLa diffusione dello Smart Working nelle Pmi del Nordest - ha spiegato Fiorella Crespi, direttore dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano - risulta limitata come nel resto del Paese. Questo č dovuto principalmente a una cultura organizzativa ancora tradizionale e a una mancata consapevolezza dei benefici ottenibili. Personalizzando le leve di flessibilitā sulla base delle caratteristiche dell’azienda e delle esigenze dei propri dipendenti sarā possibile anche per queste realtā innovarsi e valorizzare al meglio il potenziale delle proprie personeģ.

    ĢLo Smart Working rappresenta un cambio culturale - ha aggiunto Ruggero Targhetta, presidente di Confindustria Padova Servizi innovativi e tecnologici -. Č un progetto che rilanciamo in Veneto a imprese e sindacati, nella convinzione che un’organizzazione del lavoro flessibile, volta alla conciliazione di vita professionale e di vita privata, favorisca davvero la competitivitā delle imprese del territorioģ.

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