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La resistenza al cambiamento frena la trasformazione digitale

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La resistenza al cambiamento frena la trasformazione digitale

Il passaggio a modelli di business digitali richiede cambiamenti radicali dei processi organizzativi. Un “refrain” sentito più volte e che, spesso, vede impreparate molte imprese. La tendenza è confermata anche da uno studio («Azienda del futuro e trasformazione digitale: sfide e opportunità per sprigionare i talenti») condotto dalla società di ricerca Idc per conto di Cornerstone OnDemand, azienda americana specializzata nel campo dei software per la gestione del capitale umano, che il Sole24ore.com ha avuto modo di leggere in anteprima.

L’indagine ha preso in considerazione oltre 1.400 fra professionisti delle risorse umane e business manager di 14 Paesi europei, Italia compresa, e ha rivelato come per la maggior parte di queste figure la principale barriera alla trasformazione digitale delle proprie organizzazioni (realtà con più di 500 dipendenti) sia la resistenza delle persone al cambiamento. Se guardiamo allo spaccato italiano, ben il 46% dei rispondenti si è espresso in questi termini, mentre il 29% addita come causa la mancanza di “vision” da parte della leadership e l’insufficienza delle risorse finanziarie e il 27% la difficoltà a conservare i migliori talenti e l’assenza di innovazione all’interno dell’azienda.

C’è quindi un generalizzato scetticismo rispetto alle reali capacità delle singole imprese di sfruttare le tecnologie digitali per aggiornare velocemente i modelli di business. E dalle risposte fornite dai responsabili Hr e dai manager italiani si evidenzia anche una sorta di complesso di inferiorità delle nostre imprese: circa la metà degli intervistati (il 47% per la precisione) ritiene infatti di essere al pari delle altre organizzazioni europee, ma solo il 26% pensa che la propria azienda sia più avanti rispetto alle altre o addirittura la migliore. I Paesi più fiduciosi sono risultati essere Svezia, Paesi Bassi e Germania, che si percepiscono più avanti (o addirittura i primi della classe) nel 39%, 30% e 27% dei casi rispettivamente.

«La trasformazione digitale – ha osservato Bo Lykkegaard, Associate Vice President di Idc Software and European Enterprise Applications, uno degli autori dello studio – è oggi una priorità assoluta per le aziende, ma una trasformazione di successo richiede cambiamenti importanti nella gestione e nella formazione della forza lavoro, oltre a un grande sforzo a livello di comunicazione interna e di change management».

Se gli ostacoli alla trasformazione digitale sono di diversa natura, quanto incide allora il ruolo dei manager Hr nello sviluppo e nell'implementazione delle strategie necessarie per portare avanti questo processo? Lo studio, in proposito, ha confermato per queste figure un peso assolutamente rilevante. Nella maggior parte dei casi (parliamo di una percentuale media superiore all’80%) i manager di linea comprendono perfettamente l’importanza del ruolo che le risorse umane ricoprono nella delicata transizione verso una completa digitalizzazione dell’organizzazione. L’83% degli intervistati italiani, in particolare, riconosce che le Hr sono cruciali per garantire il successo delle strategie digitali.

Fra i loro compiti, ci dice ancora il rapporto di Idc, c’è sicuramente quello di evitare la partenza dei migliori talenti, promuovendo il cambiamento culturale e offrendo maggiore trasparenza sugli incentivi e orientamento delle performance. Più di un’azienda europea su quattro “soffre” della difficoltà di trattenere in azienda le figure utili a guidare la trasformazione digitale; intervenire è una priorità, ma gli attuali strumenti a disposizione delle Hr per la gestione di attività complesse risultano essere inadeguati. Il 48% del campione intervistato si dichiara in tal senso insoddisfatto, proprio perché il cambiamento radicale dei profili e degli skill correlato alla trasformazione digitale aumenta la criticità della pianificazione della forza lavoro, evidenziando la necessità di investimenti in sistemi avanzati di Human capital management.

Un consiglio su misura per i responsabili delle risorse umane arriva da Vincent Belliveau, Executive Vice President e General Manager Emea di Cornerstone OnDemand, secondo cui per raggiungere l’ambizioso obiettivo del successo digitale, «le Hr dovrebbero essere sempre più orientate alla strategia e alla ricerca di nuovi modi per coinvolgere i dipendenti e per guadagnarsi la piena fiducia delle altre aree aziendali». Iniziando con l’incentivare i migliori talenti e massimizzare i vantaggi del lavoro flessibile.

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