Si chiama MyOurJob, è stata promossa e finanziata dall’agenzia per il lavoro Orienta e si è presentata al mercato italiano a metà settembre con l’intenzione di diventare un riferimento per accompagnare scuole, università, aziende, famiglie e studenti verso l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani. Non si tratta di un classico portale Web di recruiting per favorire l’incontro tra domanda e offerta ma di uno strumento digitale, innovativo, di orientamento professionale, il cui sviluppo verte su un business model che prevede la fornitura (a pagamento) di chiavi di accesso a tutti i soggetti interessati.
L’idea di fondo, in estrema sintesi, è quella di cambiare il consueto paradigma di scelta del ciclo di studi, condizionandolo prioritariamente alla individuazione del lavoro o professione che il giovane intende svolgere in futuro. Operando non sull’occupazione, ma sull’occupabilità. «L’orientamento 4.0 - ha spiegato al Sole24ore.com Valeria Giaccari, amministratore delegato della startup romana (nonché fondatrice del Gruppo Orienta) - è decisivo per far incontrare a migliaia di giovani le professioni e i mestieri del domani. L’iniziativa vuole contribuire a creare nel nostro Paese quel decisivo processo di raccordo fra la preparazione scolastica e le mutevoli esigenze del mondo del lavoro, per garantire un’efficace risposta ai modelli di sviluppo economico dei diversi territori, in un contesto di economie, e quindi di lavori, sempre più globalizzati».
Il contesto di scenario in cui va ad operare MyOurJob è tristemente noto e racconta delle difficoltà, dovute all’elevatissima contrazione del fabbisogno professionale, che incontrano le aziende pronte ad assumere. L’annuale rapporto di Unioncamere e ministero del Lavoro calcola il problema di reperimento dei candidati in circa il 10% del totale delle nuove assunzioni, per qualcosa come 117mila opportunità di lavoro non coperte. McKinsey, inoltre, riporta che fra gli under 35 le posizioni vacanti in Italia sono 65mila, un numero enorme se pensiamo ai tassi di disoccupazione giovanile.
La piattaforma nasce non a caso con lo scopo di offrire ai giovani studenti (e non solo) un sistema informativo, facilmente accessibile online, in grado di guidare la scelta del percorso lavorativo e della carriera da intraprendere più consono alle proprie capacità e con maggiori opportunità di occupazione, costantemente aggiornato sulle esigenze e sui trend delle imprese e delle professioni e basato su un grande database di video. Per risolvere l’annoso tema del cosiddetto “mismatch”, e quindi del mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro, Myourjob mette a disposizione un’enorme quantità di filmati che mostrano l’esperienza reale delle singole figure professionali (circa 350 nel complesso e altre verranno aggiunte nei prossimi mesi) attive in tutti e 26 i comparti che compongono il mondo del lavoro italiano, dall’ambiente all’informatica per arrivare al sociale.
«La piattaforma - conferma in proposito Giaccari - è in continua evoluzione quale osservatore attento di tutte le professioni, ed in particolare di quelle che sono alla base della cosiddetta quarta rivoluzione industriale». I vari settori sono descritti e introdotti da esperti del settore che illustrano agli studenti le sue peculiarità mentre ciascuna professione è spiegata attraverso schede testuali che ne spiegano l’iter formativo e le competenze trasversali necessarie, il trend di domanda negli anni a venire e le retribuzioni medie all’ingresso. Non mancano, inoltre, una banca dati dedicata per la scelta degli istituti scolastici e della università ed elementi propedeutici per rendere più efficace il percorso orientativo (nella fattispecie due test interattivi online dedicati alla scoperta delle caratteristiche professionali dello studente e del reale interesse verso il mondo del lavoro).
La sfida, ora, è quella di coinvolgere in modo attivo nel progetto non solo studenti e famiglie, ma anche imprese, scuole e università. «Le prime – ha concluso l’Ad di Myourjob - costituiscono un raccordo essenziale per orientare correttamente i giovani verso il mercato, in particolare sostenendo i programmi di alternanza scuola lavoro. Con le seconde, invece, il nostro rapporto sarà profondo e continuativo: sia per sostenere e diffondere la cultura dell'orientamento nel nostro Paese, sia per ricevere continui aggiornamenti sui contenuti evolutivi di mestieri e professioni».
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