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Marenzi (Smi): «Bene la rinnovata attenzione del governo per il sistema moda»

Ben venga la convocazione del Tavolo della moda al ministero dello Sviluppo economico (Mise) anticipata tre giorni da Luigi Di Maio in occasione del Micam, la grande fiera delle calzature che si è appena chiusa a Milano. Ieri la conferma: i protagonisti del sistema tessile-abbigliamento si vedranno al Mise il 9 ottobre, per riprendere il filo dei molti progetti avviati con i precedenti Governi e in particolare con l’ex ministro Carlo Calenda e l’ex sottosegretario Ivan Scalfarotto.

«La continuità del Tavolo è una buona notizia: ha già dato buoni frutti, come sempre accade quando si avvia un lavoro di ascolto e di squadra tra privati e tra imprese e istituzioni – spiega Claudio Marenzi, dal 1° gennaio presidente di Confindustria Moda –. Siamo ulteriormente confortati dalle parole del ministro della Cultura Alberto Bonisoli, che già in giugno, all’inaugurazione della fiera Pitti, a Firenze, aveva sottolineato il legame tra moda e cultura, specie in Italia».

L’associazione guidata da Marenzi è nata proprio quest’anno e rappresenta il sistema “allargato” (tessile, abbigliamento, pelletteria, conceria, gioielliera, occhialeria e cosmetica), che nel 2017 ha generato un fatturato di 90 miliardi e dà lavoro, indotto escluso, a 600mila persone. «Il sostegno del Mise all’internazionalizzazione per rafforzare fiere come Milano Unica (tessile), Mido (occhiali) e Lineapelle è importante – spiega Marenzi –. Lo stesso vale per gli accordi siglati, sempre grazie a Mise e Ice, per portare i prodotti italiani di eccellenza nelle grandi catena americane, un lavoro fatto per la moda ma anche per il food. Riuscire però a organizzare mostre legate al patrimonio artistico dell’Italia sarebbe altrettanto importante».Secondo Marenzi c’è poi un terzo aspetto che si lega alla cultura e che può essere sviluppato con il Governo, quello della formazione.

«Di scuole professionali abbiamo bisogno tutti, Pmi e grandi aziende – sottolinea –. È importante inoltre promuovere, soprattutto in Italia, un’immagine nuova della nostra filiera. Le sfilate in corso a Milano sono la parte più scintillante e glamour, ma dietro c’è un mondo altrettanto affascinante di artigiani e professionalità tecniche che i giovani non conoscono abbastanza». Proprio per questo il presidente di Confindustria Moda auspica che Mise e Ice sostengano, nel 2019, una terza edizione di Milano XL, la manifestazione allestita nei luoghi storici della città fino a domenica prossima per raccontare i settori manifatturieri della gioielleria, del tessile, degli occhiali, della cosmetica e della conceria. «Lavorare in questi settori, come illustrano le installazioni di Milano XL, può dare grandi sodddisfazioni creative ed economiche. I giovani devono saperlo e poi avere la possibilità di imparare mestieri ai quali magari non avevano pensato».

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