Il tappeto che accoglie gli ospiti nella super blindata Piazza della Scala è rigorosamente verde, costellato di ottomila piante che il Comune di Milano provvederà a ripiantare in città nei prossimi giorni. Del resto la seconda edizione dei Green Carpet Fashion Awards, tenutasi ieri sera al Teatro alla Scala, celebra l’impegno della moda (soprattutto italiana) a ridurre l’impatto ambientale e sociale delle proprie produzioni.
La serata organizzata dalla Camera nazionale della moda italiana e da Eco Age di Livia Firth ha riunito sul tappeto verde prima e in teatro poi i principali protagonisti di quella che - forse non tutti lo sanno - è la seconda industria più inquinante al mondo, ma che negli ultimi anni ha fatto molto per agire in modo diretto sulla filiera (dalla produzione dei filati all’architettura dei negozi dove si vende il capo finito) per renderla più sostenibile.
Da Ferruccio Ferragamo, che ha portato sul palco (come già fece, lo scorso anno, Pierpaolo Piccioli di Valentino) alcuni dei suoi artigiani premiati da Julianne Moore nella categoria “The art of craftmanship”, a Donatella Versace, che ha ricevuto dalle mani di Cindy Crawford il premio “The Cnmi in recognition of sustainability”. E, ancora: Renzo Rosso e Diego Della Valle che hanno ricevuto “in solido” il premio “The Cnmi in recognition for Community and Social Justice” anche per la sensibilità dimostrata nei confronti del patrimonio artistico italiano che entrambi hanno contribuito a restaurare (Della Valle ha finanziato i lavori per il Colosseo, Rosso quelli per il ponte di Rialto a Venezia).
L’attrice australiana Cate Blanchett ha consegnato il riconoscimento “Eco Stewardship Award” agli allevatori di lana merino che aderiscono a Woolmark, mentre Nerio Alessandri di Technogym ha premiato Elle Macpherson con il “The Wellness Award”. Il “Visionary Award” è andato a Suzy Menkes mentre i premi “The Gcfa Leaders Award” e “The Changemaker Award” sono stati consegnati rispettivamente a Sinead Burke, attivista e columnist di British Vogue, e alla supermodel americana Cameron Russell.
Tra i premi più attesi, il The Franca Sozzani GCC Award for best emerging designer andato a Gilberto Calzolari,che avrà l’opportunità sia di sfilare durante la prossima edizione della Milano fashion week sia di prendere parte a un programma di mentorship organizzato da The Bicester Village Shopping Collection.
Al di là dei grandi brand e dei nomi altisonanti, la serata ha messo in luce anche progetti meno noti, ma che fanno la differenza sul fronte della sostenibilità: da Frumath Leather, una pelle ricavata dalle mele, agli artigiani di Calabria Story che a Monterosso Calabro tingono gli abiti con la grafite riciclata (per esempio, hanno prodotto la maglietta Graphi-tee per la Wrad Living). Sul palco anche Sourcemap che permette di disegnare una mappa fedele della supply chain, tracciando in modo trasparente il “percorso” che un capo compie.
La manifestazione è stata chiusa dal sindaco di Milano, Beppe Sala, che nel dare appuntamento al prossimo anno ha ribadito l’impegno che la città sta mettendo nella trasformazione “green” sia sul fronte dei trasporti che su quello della raccolta dei rifiuti.
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