Moda24

Forte Village, i segreti di un’alchimia di lusso fra grandi numeri e…

  • Abbonati
  • Accedi
storie di vacanze

Forte Village, i segreti di un’alchimia di lusso fra grandi numeri e privacy

Facciamo un salto nel passato. Anni Settanta: Lord Charles Forte, ex milkboy emigrato dalla Ciociaria e poi fortunato imprenditore alberghiero (e padre di Rocco Forte), intuisce le potenzialità turistiche della Sardegna sudorientale, terra allora vergine e selvaggia. Decide di investire a Santa Margherita di Pula, una zona dal microclima delizioso, con un promontorio che la protegge dai venti freddi e 300 giornate di sole l’anno. Nasce così il Forte Village, un caposaldo di nome e di fatto del turismo sardo e italiano.

Anche quando i villaggi vacanze sono passati di moda, il Forte ha sempre conservato il suo fascino mediterraneo, che lo assimilava più a un resort di nuova generazione, salvandolo dal sopraggiunto snobismo contro i grandi numeri. Eppure, proprio i numeri sono straordinari: comprende otto hotel tra 4 e 5 stelle, ciascuno con un suo stile, 750 camere, 21 ristoranti, 80 chef, 13 bar, 13 campi da tennis, 5 da calcio, un’arena da 5mila spettatori. E 50 ettari di giardino a macchia e a tratti esotico che avvolge e protegge ogni struttura. Più che un villaggio è un borgo nato e cresciuto per le vacanze ideali: mare, sole, divertimento, wellness, tutto ad alto livello.

Villa del Parco

E proprio le dimensioni del parco sono un fattore favorevole: anche quando è tutto esaurito, con oltre 2mila persone in giro tra ospiti e dipendenti, non si patisce l’affollamento, sparpagliati tra mille attività. Qualcuno è in spiaggia; i bambini sono alla Casa di Barbie o al Mario’s Village, i più grandicelli all’Acquapark tra tunnel e scivoli. Qualcuno è impegnato nelle Academy (gastronomiche, sportive o di scacchi con il campione russo Anatoly Karpov) e qualcuno è alla Spa, famosa soprattutto per il centro di talassoterapia, dove si curano pelle, invecchiamento e tanti altri disturbi nelle prodigiose vasche di olio di mare, a diversa concentrazione di sale e magnesio.

Da quando la famiglia Forte lo ha venduto, i proprietari sono cambiati molte volte, mantenendo il nome e la continuità della gestione, dal 1994 affidata a Lorenzo Giannuzzi, amministratore delegato e direttore generale. Inoltre, dal 2014 a oggi sono stati investiti 50 milioni di euro per un restyling che ha permesso alla struttura di evolvere seguendo le tendenze del “luxury”, che si traduce in più tempo, più spazio e più benessere. Nonostante le dimensioni, il resort offre infatti ampie possibilità di privacy, ospitando una sorta di mini resort, dove si conduce vita a sé, senza mai confondersi con la folla.

Ne fanno parte 13 ville, di cui due nuove (Elina e Mariam), con giardino, piscina e maggiordomo 24 ore al giorno, e una “Private Spa Experience” da prenotare in esclusiva per 10 persone al massimo – famiglia e/o amici - con quattro vasche più piccole ma con le stesse proprietà del centro talassoterapico, l'hammam, trattamenti anche all'aperto, e sempre all'aperto un'area living e una per pranzare tra tende bianche che svolazzano o proteggono dal sole, a seconda del meteo.

La Spa

Morale: i numeri non significano nulla, perché si può vivere nel mega resort con la privacy di un piccolo hotel di lusso. Basta chiudere la porta della villa, per godersi la propria silenziosa tranquillità. E in un attimo uscirne per fare un giro tra le boutique di Versace, Gucci, Dsquared2, o concedersi una cena stellata. C’è solo da scegliere, da Heinz Beck, quest’anno con il suo ristorante al Forte, a Carlo Cracco, dall’indiano di Vivek Singh, chef star di Londra con il Cinnamon Club, o a una delle Celebrity Chef Nights, con 14 cuochi famosi, tra cui Massimo Bottura, che si alternano ai fornelli (fino al 30 di agosto).

La case history del Forte è stata studiata anche a livello internazionale, per esempio dalla Harvard Business School. Le cifre relative a occupancy e posti di lavoro tra giugno e agosto confermano il suo successo: oltre il 75%, con 1250 dipendenti. Una raccomandazione: se non vi piace svegliarvi con la musica del pianoforte a coda dalle otto del mattino, meglio evitare le camere vista mare del Castello. Se invece siete mattinieri e amate lo stile piano bar, non potrete che iniziare al meglio la vostra giornata.

© Riproduzione riservata

>