Balzo dell’export di orologi svizzeri nel mese di maggio. Le esportazioni di segnatempo rossocrociati sono state di 2,03 miliardi di franchi (1,81 miliardi di euro), con un aumento dell’11,4% in rapporto allo stesso mese dell’anno scorso. Un forte incremento, dietro il quale ci sono sia la crescita degli affari sia un giorno lavorativo in più rispetto al maggio del 2018. Molto marcato l’aumento dell’export verso l’Asia (con l’eccezione di Hong Kong), buona la crescita di quello verso Usa ed Europa, con l’Italia che riacciuffa seppur di poco il segno positivo, dopo le discese dei mesi precedenti (nella foto, un’immagine della regata Rolex Giraglia, sponsorizzata dalla maison di Ginevra, prima al mondo negli orologi di alta gamma).
Il timore di un rallentamento globale
A caratterizzare il maggio di quest’anno, indica la Federazione dell’industria orologiera svizzera (FH), sono state anche
consistenti esportazioni di sveglie. Anche senza quest’ultime, tuttavia, l’export del settore orologi ha comunque registrato
nel mese un aumento dell’8-9%, precisa ancora la FH.
La lieve flessione di aprile è dunque superata e l’industria elvetica rafforza il bilancio positivo dei primi mesi del 2019. Tra gennaio e maggio di quest’anno l’export
del settore orologiero svizzero è stato di 8,92 miliardi di franchi (7,96 miliardi di euro), il 4,1% in più rispetto allo
stesso periodo dell’anno scorso. Nel settore rimangono i timori legati da una parte al rallentamento economico internazionale e dall’altra ad una forza del
franco che può creare ostacoli all’export, ma il bilancio di questi primi cinque mesi mantiene il segno positivo e dunque contribuisce
ad un pur cauto ottimismo dell’industria svizzera.
Il primato dell’alta gamma
Tornando al mese di maggio, occorre dire che le esportazioni sono state trainate soprattutto dagli orologi di gamma alta, cioè con prezzo sopra i 3 mila franchi, che hanno registrato un forte incremento; gli orologi di gamma media, cioè tra 200 franchi e 3 mila franchi, hanno avuto un
aumento più contenuto; in flessione, invece, l’export di orologi sotto i 200 franchi.
Interessante come sempre è vedere l’andamento dei dieci maggiori mercati. In maggio l’Asia ha occupato buona parte della scena
con balzi poderosi, pur senza il contributo di Hong Kong. Queste le variazioni percentuali: Hong Kong -7%, Cina +81%, Usa
+10,4%, Giappone +39,8%, Francia +10,9%, Singapore +24,9%, Germania +3,2%, Italia +0,5%, Regno Unito -3,7%, Emirati arabi
+44,6%.
I dati dei cinque mesi
Per quel che riguarda l’arco dei primi cinque mesi 2019, la situazione è buona nel complesso per l’Asia e gli Usa, negativa invece per alcuni dei maggiori mercati europei e per l’Italia
in particolare. Questo l’andamento: Hong Kong -2,3%, Usa +7,1%, Cina +15,6%, Giappone +26,5%, Regno Unito +29,7% (con l’effetto sterlina
debole che favorisce gli acquisti esteri), Singapore +15,2%, Germania -1,8%, Francia -0,2%, Italia -6,2% (il segno è appunto
negativo, ma il Paese rientra nella top ten dopo esser stata undicesima in aprile).
Il polo orologiero svizzero rappresenta oltre il 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta più del 90% della sua produzione. I dati sulle esportazioni elvetiche sono quindi un indicatore rilevante per
l’intero settore.
La reazione della Borsa
Alla Borsa di Zurigo le cifre di maggio sono state accolte bene. Dopo la diffusione questa mattina dei dati sull’export, i
titoli dei due grandi gruppi svizzeri orologieri quotati sono andati al rialzo. Le azioni Swatch Group in mattinata erano
in progresso di oltre il 2%, l’azione di Richemont dal canto suo era in rialzo di circa l’1,5%.
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