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Il libro dei sogni di Tsipras che accantona il programma di Salonicco

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Lettera a Bruxelles

Il libro dei sogni di Tsipras che accantona il programma di Salonicco

Il governo Tsipras ha mandato entro mezzanotte un elenco di impegni che gli era stato richiesto per ottenere la proroga di quattro mesi al programma di aiuti e che ha già ottenuto il via libera dell’Eurogruppo. Una lista che assomiglia al “libro dei sogni” e che di simile rispetto al Programma di Salonicco, le promesse elettorali di Syriza, ha solo la scansione in quattro pilastri. Conti pubblici, stabilità finanziaria, politiche di crescita e crisi umanitaria. Le similitudini finiscono qui. E come i sogni, anche le promesse di Tsipras, sono finite all’alba.

Il governo Tsipras ora punta, in un linguaggio degno dei funzionari dell’Ocse, su evasione e corruzione puntando al recupero del gettito evaso, anche mediante l'aumento del ricorso a pagamenti elettronici. Prevista una riforma dell'Iva «che però non pregiudichi l'equità», ma è evidente che le imposte indirette non sono per loro natura proporzionali al reddito e quindi pesano più sui poveri che sui ricchi. Altro punto chiave è la lotta senza quartiere alla corruzione, ma questa è una battaglia di lungo respiro e dagli esiti incerti.

Nel mirino il contrabbando di tabacchi, alcolici, carburanti e profumi. Il governo promette di ridurre i ministeri da 16 a 10 (ma sono già stati ridotti proprio con il governo in carica) e di tagliare i finanziamenti pubblici alla politica locale.

Il secondo capitolo si pone l’obiettivo di stabilizzare il sistema bancario, dove peraltro sono già confluiti 50 miliardi di euro dei precedenti piani di salvataggio. Atene sta studiando un sistema per affrontare la questione dei crediti deteriorati, ma non si parla ancora esplicitamente di bad bank. Nel capitolo il governo targato Syriza parla di tutele a favore delle famiglie a basso reddito sui pignoramenti di immobili ipotecati da parte delle banche creditrici.

Poi ci sono gli impegni a non bloccare le privatizzazioni già avviate, mentre le altre previste verranno «riesaminate» caso per caso. Sul lavoro Atene promette riforme da elaborare assieme all'Ocse e all'Ilo, l'ufficio dell'Onu responsabile dell'occupazione. Previste anche la rimozione delle barriere alla concorrenza e infine una riforma della Giustizia. Infine l’ultimo capitolo è dedicato alle «sfide umanitarie» che secondo il governo greco derivano dall'aumento della povertà nel Paese, e che vanno dall'accesso inadeguato a cibo e alloggio, a quello della sanità alle forniture base di servizi, come l'elettricità e il riscaldamento. Sfide che andranno affrontate anche riformando la pubblica amministrazione in modo da ridurre burocrazia e la corruzione.

Con quali soldi si condurrà questa battaglia non viene ancora indicato perché tutto questo sarà specificato in un capitolo che verrà preparato entro fine aprile. Esilarante il paragrafo sull’ufficio statistico nazionale che deve recuperare «fiducia»: visto che è stato il luogo dove sono stati elaborati i trucchi contabili sul deficit che hanno scatenato la crisi, sembra il minimo che si potesse promettere alla troika, ora chiamata le istituzioni, e soprattutto ai greci.

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