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Omicidio Nemtsov, a Mosca migliaia in marcia

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La MANIFESTAZIONE IN RUSSIA

Omicidio Nemtsov, a Mosca migliaia in marcia

Sono circa 70mila secondo gli organizzatori (7mila secondo la polizia) in piazza a Mosca per una manifestazione in memoria di Boris Nemtsov, leader dell'opposizione e critico del presidente Vladimir Putin, assassinato la notte tra venerdì e sabato. La folla ha iniziato a muoversi da Piazza Slavianskaja, nel quartiere centrale Kitaj Gorod ma a causa dell'assembramento, sono ancora in molti a rimanere fermi.
Molte le bandiere russe, qualcuna ucraina (a ricordo dell'attività di Nemtsov a favore della Maidan). Tra i segnali più evidenti di lutto un lungo striscione nero con la faccia di nemtsov e la scritta «gli eroi non muoiono» e qualche cartello nero appeso alla schiena dei partecipanti, con quattro fori di proiettili disegnati, a ricordo di come l'oppositore è stato ucciso. Altri manifestanti impugnano cartelli con la scritta «Non ho paura», altri ancora «La propaganda uccide».

Mosca è blindata e il traffico è limitato. Eventi del genere sono in programma anche in altre città russe come San Pietroburgo, Kaliningrad, Voronezh. Nella capitale degli zar, in particolare, la locandina continua a mantenere la scritta «Vesna», ossia primavera, ma il colore dello sfondo è passato dal verde al nero ed è trafitto da quattro proiettili.

Un deputato ucraino è stato arrestato dalla polizia russa nel corso della marcia. È stato lo stesso Alexei Goncharenko ad annunciarlo su Facebook: «La polizia mi ha arrestato. Io non gridavo (slogan), né portavo alcun cartello o bandiera. Mi hanno fermato semplicemente per la mia maglietta, che aveva una foto di Nemtsov e la scritta “Gli eroi non muoiono mai”».

Il telegramma di Putin e le immagini di Tv Center
Putin, in un telegramma di cordoglio alla madre del 55enne ex vicepremier sotto Boris Eltsin, ha definito l'omicidio «una provocazione» e ha assicurato che gli autori dell'omicidio «vile e cinico» saranno assicurati alla giustizia.

L'emittente russa Tv Center ha diffuso un video in cui si vedono gli ultimi momenti di vita di Boris Nemzov. Le immagini, lontanissime, sono tratte da una telecamera di rilevamento meteo, vicino alla Piazza Rossa. Si intravede Nemtsov che viene raggiunto dal killer che dopo l'omicidio fugge a bordo di un'auto targata Caucaso.

L’identikit del killer
E le forze dell'ordine russe hanno diffuso un identikit del killer di Nemtsov sulla base della testimonianza della compagna Anna Duritskaja presente all'omicidio e di un passante, ossia un testimone oculare. Secondo l'indagine, si tratta di un uomo di 170-175 centimetri, corporatura media con i capelli scuri e corti.

Il killer indossava dei jeans e un maglione marrone. L'assassino secondo un testimone si trovava a circa 80 metri dietro Nemtsov, quando ha iniziato a sparare. È poi fuggito in auto. Il killer è saltato su una VAZ-21102, grigio metallizzato, con targa dell'Ossezia del Nord (le ultime tre cifre delle targhe russe indicano infatti la regione, Mosca ad esempio è 177). Il numero della targa è stato memorizzato da un testimone oculare, ma per ora non è stata rintracciata. In precendenza era stato riferito che l'auto era bianca. Il suo ex proprietario è già stato rintracciato: vive nei pressi di Vladikavkaz. Ci sono informazioni secondo cui l'auto sarebbe uscita al di fuori del Mkad, il terzo anello stradale di Mosca. Secondo il Comitato di Inchiesta russo il crimine è «stato attentamente pianificato», come anche «il luogo scelto per l'uccisione» ha detto il portavoce del Comitato Vladimir Markin. Secondo l'indagine, Nemtsov si stava dirigendo con la sua compagna nel suo appartamento, che si trova vicino alla scena del delitto. «Ed è ovvio che gli organizzatori e gli esecutori di questo crimine erano consapevoli del percorso». A Mosca si segue anche una pista di estremismo islamico nelle indagini sulla morte di Nemtsov, che a quanto emerge aveva preso una posizione netta sulla strage a Parigi alla redazione di Charlie-Hebdo e «per questo aveva ricevuto minacce», dice Markin.

La «ricompensa» e l’anonimato per chi fornisce informazioni
Gli inquirenti russi hanno offerto 3 milioni di rubli (pari a circa 48 mila dollari) per chiunque fornisse informazioni utili sull'omicidio di Boris Nemtsov venerdì notte a Mosca, a quanto riferisce Russia Today. Il comitato investigativo russo garantisce l'anonimato delle fonti.

La vedova di Alexander Litvinenko, la spia russa assassinata nel 2006 a Londra, ha accusato il governo russo di essere coinvolto nell'omicidio di Boris Nemtsov. Parlando con Bbc radio, Marina Litvinenko ha detto che la morte dell'oppositore rientra nel piano di Mosca per mettere a tacere chiunque critichi Vladimir Putin e che il governo russo è diventato più aggressivo dall'inizio del conflitto in Ucraina. La vedova della spia ha sempre accusato il governo russo per la morte del marito, avvelenato con il polonio radioattivo.

Renzi sul luogo dell’attentato durante la visita a Mosca
Intanto fonti Palazzo Chigi rendono noto che il premier italiano Matteo Renzi deporrà un fiore sul luogo dell'agguato a Boris Nemtsov quando si recherà a Mosca il prossimo 4 e 5 marzo.

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