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La deflazione allenta la morsa in Europa alla vigilia del Qe

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LA STIMA FLASH DI EUROSTAT

La deflazione allenta la morsa in Europa alla vigilia del Qe

La deflazione allenta la presa nell’area euro. In febbraio, secondo i dati diffusi stamane da Eurostat, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è calato dello 0,3% rispetto allo stesso mese di un anno fa, contro il -0,6% di gennaio.

Tra le singole componenti, il maggior effetto inflattivo viene dai servizi (+1,1%, da +1% di gennaio), seguiti dall’alimentare (+0,5% da -0,1%). Restano invece in territorio negativo i beni industriali (-0,2% da -0,1%) e l’energia, che tuttavia riduce il lievemente il suo impatto deflazionistico e passa da -9,3% a -7,9 per cento.

La stima flash diffusa dall’Istituto di statistica europeo conferma quanto già emerso nei giorni scorsi dopo la diffusione dei dati relativi a Italia e Germania. La deflazione potrebbe insomma aver toccato il fondo proprio alla vigilia dell’avvio del Quantitative easing da parte della Banca centrale europea.

Il Qe tuttavia resta più che giustificato dall’obiettivo Bce di un’inflazione «al di sotto ma vicina al 2%», un traguardo ancora assai lontano.

Segnali positivi per l’Eurozona arrivano anche dal mercato del lavoro. In gennaio infatti il tasso di disoccupazione nei 18 Paesi che condividono la moneta unica è sceso all’11,2% dall’11,3% di gennaio. Si tratta del livello più basso dall’aprile 2012. In calo anche il tasso per l’intera Ue a 28, sceso dal 9,9 al 9,8 per cento. Tra i Paesi, la disoccupazione più bassa è stata registrata in Germania (4,7%) e Austria (4,8%), la più alta in Grecia (25,8%, dato di novembre 2014, dal 27,7% di un anno prima) e Spagna (23,8%, ma un anno prima era al 25,5%)


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