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Grecia, la lettera sulle riforme inviata all’Eurogruppo non sblocca…

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la crisi ellenica

Grecia, la lettera sulle riforme inviata all’Eurogruppo non sblocca gli aiuti

Il consiglio direttivo della Bce di ieri, che non ha aumentato in maniera rilevante il limite alla liquidità di emergenza per le banche greche (ma l’ha innalzato solo di 500 milioni), avrebbe portato il premier Alixis Tsipras a chiamare il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker per chiedergli un incontro la settimana prossima, prima dell’Eurogruppo previsto per lunedì. La decisione della Bce avrebbe spiazzato il governo di Atene, che contava sull’innalzamento del tetto della liquidità di emergenza dato che il Paese è a corto di liquidità e deve onorare diversi pagamenti che scadono a marzo, tra cui titoli di Stato a breve scadenza e una tranche di aiuti del Fondo monetario internazionale. Questo strumento della Bce, denominato «Ela», può essere infatti utilizzato dal governo per finanziarsi, nella misura in cui si accorda con le banche per far comprare loro emissioni pubbliche (specialmente a breve scadenza) da utilizzare poi come garanzie (collaterali) per ottenere i rifinanziamenti della Bce.

La richiesta a Juncker
Non avendo ottenuto l'aiuto sperato,Tsipras avrebbe deciso di rivolgersi a Juncker, secondo alcune fonti di stampa addirittura per oggi (ricevendo un rifiuto) ma il governo di Atene ha smentito. I problemi finanziari in Grecia sono acuti, questo è ormai evidente. Lo ha riconosciuto implicitamente lo stesso Tsipras intervistato dal tedesco der Spiegel, chiedendo la possibilità di emettere titoli di stato a breve per finanziare le necessità del Paese: «La Bce ha una corda intorno al nostro collo, c'è il rischio di tornare indietro al thriller che abbiamo conosciuto prima del 20 febbraio» e cioè a prima dell'estensione di 4 mesi dei prestiti.

Problemi più gravi del previsto
L’agenzia tedesca Dpa, che cita fonti del governo ellenico scrive che l'esecutivo avrebbe chiesto ai fondi pensionistici e altre istituzioni pubbliche di mettere a disposizioni i propri capitali per rimborsare i prestiti dei creditori internazionali. In passato Atene ha già attinto 250 milioni dal fondo agricolo e altri 114 dalla Commissione Poste e telecomunicazioni.

Il governatore greco: nessun rischio per depositi banche
Cerca di gettare acqua sul fuoco il governatore della Banca centrale ellenica, Yannis Stournaras, che dopo un incontro con Tsipras e il ministro delle Finanza Varoufakis, ha dichiarato che le banche greche sono adeguatamente capitalizzate, la liquidità è assicurata e non c'è alcun rischio per i depositi.

Inviata lettere sulle riforme all’Eurogruppo
Nel frattempo Atene ha inviato all'Eurogruppo la lettera con i dettagli sulle sette riforme messe a punto dal governo di Atene. Questo, però, non dovrebbe cambiare - dice il presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem - il processo per l'esborso degli aiuti. Secondo fonti Ue, il negoziato “tecnico” che porterà allo sblocco della tranche di aiuti «è ancora in alto mare». Il governo greco deve «accelerare, approfondire ed estendere i rapporti con le istituzioni (ex Troika, ndr)», per poter mandare avanti i negoziati con l'Ue, dicono le fonti riportate dall’Ansa, pienamente confermate dal portavoce del ministro delle Finanze tedesco, secondo cui Berlino non ritiene che vi siano le condizioni per un anticipo sui versamenti concordati con Atene. «C'è un chiaro accordo con l'Eurogruppo, che prevede la consegna di un programma di riforme dettagliato entro aprile (al più tardi per giugno); quindi ne verrà valutata l'attuazione. Solo se Atene consegnasse e attuasse il programma in anticipo potrebbe ottenere a degli anticipi sulle risorse», ha detto Martin Jaeger, portavoce del ministro delle Finanze tedesco Schäuble.

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